Hotel e ristorante... a casa propria Diciamolo: «Siamo alle solite Calimero»
Prima il Social eating di Gnammo, poi la trovata degli Home Restaurant Hotel: tutte iniziative che, celate, infliggono duri colpi a professionisti certificati mettendo per di più a rischio la sicurezza dei consumatori
26 luglio 2018 | 10:16
di Rocco Pozzulo
Che l’ingegno umano non abbia limiti è risaputo, che la ricerca del profitto da parte di tutti sia lecita nessuno lo mette in dubbio, ma sfruttare le crisi economiche per accaparrare facili guadagni e portare scompiglio in settori lavorativi legalmente accreditati, penso sia scorretto; un “business” da boicottare a pieno titolo, specie se i suoi promoter non hanno mai avuto rilevanti e dirette esperienze nel settore.
L’ospitalità e l’accoglienza italiane di ogni ordine e grado sono una cosa seria, frutto di fattori da sempre distintivi e apprezzati dall’utenza di tutto il mondo: la nostra “art de vivre” tutta italiana, le bellezze storiche, architettoniche e naturalistiche del nostro Paese, unite da una grandissima enogastronomia rendono l’Italia meta di innumerevoli flussi turistici alla ricerca di intelletto e palato, gusto e bellezza, accoglienza e sapori: rischiare di rovinare “qualcosa” che ha un valore riconosciuto per tradizione e cultura è da veri incoscienti e irresponsabili.
La Fic - Federazione italiana cuochi, della quale sono onorato di essere rappresentante, dopo “Gnammo” condanna a piena voce e con fermezza il nuovo progetto Home Restaurant Hotel, ritenendolo altrettanto rischioso per potenziali clienti e motivo giustificato di grave allarmismo sia tra gli operatori dell’Horeca che tra i lavoratori “legittimati” dell’intero comparto.
Ritengo che l’Hotel & Restaurant “fai da te” sia l’ennesima machiavellica trovata, ingannevolmente qualificata dai suoi promotori con ideali di share economy, dove l’unico beneficio collettivo è da parte di coloro che tendono i “fili” di questo anomalo sistema di accoglienza.
Il nostro ente comunque guarda sempre in avanti, è aperto alle novità, anche alle mode di un solo momento, purché siano nella piena legalità e garantite per igiene e sicurezza pubblica, nella tutela naturalmente del lavoratore e della sua professionalità.
Chiediamo al Governo appena instaurato, attraverso il suo ministro delle Politiche agricole e del Turismo, l’onorevole Gian Marco Centinaio, un tempestivo intervento e un vigile controllo su tutte quelle attività poco chiare che gettano ombra su quei settori dell’Horeca italiana, affinché la serietà, la competenza e la professionalità che contraddistingue quest'ultima nel mondo non sia defraudata della sua autorevolezza e rettitudine.
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Alberto Lupini