Il mercato del Pinot Grigio Doc Delle Venezie si conferma stabile, consolidando la sua posizione di primo vino bianco fermo Doc italiano per estensione geografica e volumi di esportazione. Secondo i dati forniti da Triveneta Certificazioni - l'ente preposto al controllo della Doc Delle Venezie che annualmente applica il contrassegno di Stato su circa 230 milioni di bottiglie - il quadro generale è positivo. Al 1° settembre, infatti, le scorte di Pinot Grigio Doc Delle Venezie ammontano a circa 500mila ettolitri, un dato in linea con i volumi registrati nello stesso periodo dell'anno precedente.
Pinot Grigio Delle Venezie: scorte e imbottigliamenti stabili
Resta stabile anche l'andamento degli imbottigliamenti della Doc che da inizio anno ha raggiunto 1.179.387 ettolitri, quasi 160 milioni di bottiglie, in pareggio con le quantità di prodotto imbottigliato nello stesso periodo del precedente anno solare. Si osserva inoltre, come indicato dai dati di Triveneta Certificazioni, una moderata crescita delle certificazioni pari al +4%.
«Tenendo conto dell'andamento degli imbottigliamenti, possiamo contare su una disponibilità di prodotto adeguata e in linea con le richieste del mercato - commenta Stefano Sequino, direttore del Consorzio tutela vini Doc Delle Venezie. Ci troviamo di fronte ad una situazione stabile ed in equilibrio che nonostante le difficoltà ed un quadro economico e geopolitico complesso, riflette lo stato di salute della Doc Delle Venezie. Occorre poi considerare, quale ulteriore indicatore di stabilità, che oltre il 90% dei volumi attualmente in giacenza fanno riferimento alla campagna vendemmiale 2023».
«Rispetto alla situazione di equilibrio di mercato rimane di fondamentale importanza l'applicazione delle misure di gestione dell'offerta - ha detto Albino Armani, presidente del Consorzio - un percorso di crescita della denominazione portato avanti con costanza dal Consiglio di Amministrazione che concorre a mantenere questa condizione di stabilità tra domanda e offerta e che rappresenta un grande valore per i mercati internazionali».
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