Assumere 25mila giovani under 30 entro il 2022 (2.500 in Francia e altrettante divise tra Italia e Uk), qualunque siano l’origine e il diploma. Questa la promessa di Lvmh, il gruppo leader mondiale dei prodotti alto di gamma, tra cui Moët & Chandon, Krug, Veuve Clicquot, Hennessy, Château d’Yquem, per dare slancio al suo progetto «Craft the future», destinato ai giovani nella loro diversità. «Vogliamo smentire l’idea che i mestieri del lusso siano riservati a certe categorie sociali», ha affermato Chantal Gaemperle, direttore delle risorse umane e delle sinergie in una conferenza stampa.
I settori artigianali del lusso hanno bisogno di rinnovare i loro ranghi tramite una trasmissione dei saperi che Lvmh vuole favorire con una serie di dispositivi la cui punta di diamante è l’Ime-Institut des métiers d’excellence. Ormai presente in sei paesi, tra i quali l’Italia (qui un centinaio di giovani ha ricevuto una formazione nei settori legati alla pelletteria, al cuoio, all’occhialeria o alla couture), la scuola propone 34 programmi in 27 diversi mestieri e dal 2014 ha formato 1400 apprendisti, l'80% dei quali poi reclutati in una delle 75 maison della holding. «Questi diplomati trovano facilmente un lavoro. Il Comité Colbert ha sottolineato che il lusso è alla ricerca di almeno 10mila posti, soprattutto in settori come il retail o la gioielleria».
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