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A Banfi il Premio Gavi La Buona Italia 2021

10 luglio 2021 | 13:04
 

A Banfi il Premio Gavi La Buona Italia 2021

10 luglio 2021 | 13:04
 

È Banfi il vincitore del Premio Gavi La Buona Italia 2021- organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi - per aver continuato a puntare sul binomio vino e cultura non rinunciando ad organizzare la 23ª edizione di Jazz & Wine, appuntamento cult, ma modificandone l'assetto per poterlo svolgere in presenza e che è anche diventato una playlist su Spotify. Premiati l’accordo con Unicredit e Banfi per l’accesso alla liquidità dei propri fornitori e Il Banfi Brunello Ambassador Club, che accoglie chi ha contributo - uomini, donne e aziende della ristorazione, della somministrazione e della vendita - a rendere grande il Brunello.

A Banfi il Premio Gavi La Buona Italia 2021 A Banfi il Premio Gavi La Buona Italia 2021

A Banfi il Premio Gavi La Buona Italia 2021


Umani Ronchi, Consorzio Tutela Valcalepio e Consorzio Montefalco premiati con la Menzione Speciale del Premio Gavi La Buona Italia 2021 per aver saputo gestire, con azioni inclusive e di lungo respiro che vanno oltre l'emergenza, la crisi innescata dal covid19.


Crisi che si è abbattuta come una scure sulle vendite del vino, con un invenduto stimato di 220 milioni di bottiglie per un calo medio del fatturato del 30%, ma che i vincitori del Premio Gavi hanno affrontato pensando al prodotto non solo in termini commerciali, ma quale frutto di un sistema più complesso che, al pari e con il vino, aveva bisogno di essere sostenuto con forza nella sua complessità, ovvero quell'insieme di "ingredienti" - persone, natura, tradizioni, cultura, imprenditoria locale - che rende unico il vino di ogni territorio.
La reattività, la creatività e l'inclusività delle azioni messe in campo da Cantine vitivinicole e Consorzi di Tutela del vino sono ciò che la 7ª edizione del Premio Gavi la Buona Italia ha indagato, con l'obiettivo di individuare quelle soluzioni che, per efficacia, applicabilità e flessibilità, rimarranno validi ed efficaci strumenti di comunicazione e promozione nella "nuova normalità" che anche il comparto vitivinicolo si appresta a vivere.


Quelle dei premiati sono storie di coraggio ed intuizione a dimostrazione che la crisi si è rivelata anche un volano di cambiamento. Ad esempio con le sinergie "di vicinato" o "di attinenza" attivate tra cantine, consorzi e ristoratori: In un momento dove il pubblico non si può spostare, il vino si propone con offerte da fruire a casa insieme ad altre realtà gastronomiche locali, a tutto vantaggio del territorio nella sua complessità; oppure i Consorzi che si sono trasformati in "editori", dando voce ai loro produttori e al loro territorio attraverso podcast e serie web tv con una programmazione continuativa di medio/lungo termine. C’è chi ha lasciato che il vino si contaminasse con l’arte, la musica, lo spettacolo – mettendo insieme settori colpiti profondamente dalla pandemia - e chi ha ritrovato il gusto, appena è stato possibile, di eventi “intimi”, abbandonando il concetto di “bagno di folla” e regalando piccole esperienze per pochi, in cui ritrovare il lusso del vero confronto.


La digitalizzazione è stata senza dubbio la grande protagonista nella risposta degli operatori del settore alle difficoltà con cui si sono dovuti confrontare. Le iniziative digitali hanno riguardato attività di marketing, di comunicazione e di vendita tanto verso il trade, quanto verso i consumatori finali: aziende e consorzi hanno intensificato - e in parte introdotto - attività di comunicazione social, degustazioni e vendita online fino ad arrivare, in alcuni casi, anche all’utilizzo della realtà aumentata per le visite virtuali in cantina. Parola d'ordine: mantenere aperto, possibilmente incrementando le relazioni, il canale con i propri interlocutori.


Lo conferma la ricerca, commissionata dal Consorzio Tutela del Gavi, "Il vino 2021: one year after" condotta dallo Iulm Wine Insitute - IWI in collaborazione con l'Unione Italiana Vini - UIV, Il Corriere Vinicolo e Wine News e curata da Massimiliano Bruni, che rileva però tanto tatticismo e poca strategia. Ovvero se la grande maggioranza del campione intervistato, tra cantine e consorzi, ha prontamente risposto alla crisi innescata dalla pandemia attivando iniziative su canali finora marginalmente utilizzati, è vero che molte di queste iniziative sono state "spot", senza una regia armonizzata.


Dall'analisi dei progetti e delle iniziative attivati dalle Cantine e dai Consorzi oggetto della ricerca - rilevate attraverso un mix tra survey quantitativa e review del posizionamento digitale - emerge chiaramente come le strategie di comunicazione e di marketing siano cambiate in maniera sostanziale, sperabilmente in maniera duratura e strutturale.


È stato sicuramente il prodotto, infatti, il protagonista delle attività di comunicazione e promozione sia delle Cantine che dei Consorzi, attraverso una rimodulazione tattica del media mix di comunicazione. Serve ora una pianificazione strategica di lungo periodo. E approfondire l’analisi anche di nuovi canali digitali, come Pinterest, WeChat e TikTok, dove c’è ampio spazio di sviluppo (non sono mai stati utilizzati rispettivamente dal 74%, dal 71% e dall’88% degli intervistati) intercettando nuove platee.


Commenta Bruni, Direttore IWI: «Risulta evidente come nelle Aziende e nei Consorzi di promozione e tutela vi sia la convinzione di aver appreso esperienze nuove e di aver sviluppato competenze utili, così come si è affermata la volontà di portare avanti queste azioni e attività anche nel medio lungo periodo».


«Anche alla luce del fatto che - aggiunge Luigi Bersano, Consigliere Nazionale di Unione Italiana Vini - il costo di gestione delle attività online è risultato spesso inferiore a quello delle attività fisiche, oltre ad avere un potenziale di diffusione e di contatto assai maggiore».


Quel che è certo è che le iniziative intraprese come necessaria risposta imposta dall’emergenza sono state per la totalità degli intervistati occasione di riflessione su nuove modalità di relazione e di ingaggio dei clienti e dei consumatori. «Al termine di questa drammatica emergenza si riaffermerà prepotente la voglia di convivialità e di gratificazione che sono alla base del successo del vino italiano - commenta Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc. Allo stesso tempo, però, ci troveremo di fronte a cambiamenti strutturali che richiederanno risposte strategiche, la cui attuazione potrà beneficiare di quanto sperimentato e appreso in questi difficili mesi».


Le tecnologie digitali offrono opportunità straordinarie, alle quali il mondo del vino ha guardato con maggiore diffidenza e reticenza rispetto ad altri settori, proprio per la natura conviviale ed esperienziale propria del vino. Ma la comodità degli acquisti online, una maggiore possibilità di scelta, un effettivo risparmio e l'immediatezza, attraverso specifiche app, della ricezione degli ordini sono elementi apprezzati dai consumatori - segnando un +27% di italiani che hanno acquistato vino online - di cui si dovrà tenere conto.


«Quanto messo in atto dal nostro settore negli ultimi mesi rappresenta un primo importante passo - conclude Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio Tutela del Gavi - ma anche un segnale incoraggiante per guardare a esempi di successo dai quali trarre apprendimento e ispirazione, così come messo in evidenza dalla 7a edizione del Premio Gavi La Buona Italia».
Il Premio Gavi è stato dall’assegnato dalla Giuria composta da: Alessandro Bazzanella - coordinatore della Trentino School of Management, Massimiliano Bruni - Direttore dello IULM Wine Institute, Paolo Castelletti - Segretario Generale di Unione Italiana Vini, Sen. Gian Marco Centinaio - Sottosegretario di Stato MIPAAF, Andrea Cuomo - Il Giornale, Riccardo Ricci Curbastro – Presidente di FEDERDOC, Alessandra Dal Monte - COOK-Corriere della Sera, Federico De Cesare Viola - Food&Wine Italia, Giorgio Dell'Orefice - Il Sole 24 Ore – Radiocor, Luca Ferrua - Il Gusto - La Repubblica, Roberto Ghio, Past President del Consorzio Tutela del Gavi, Andrea Gori - Wine Critic e Oste, Francesco Moneta - fondatore di The Round Table e coordinatore del Laboratorio Gavi, Maurizio Montobbio – Presidente del Consorzio Tutela del Gavi,  Fabio Piccoli - Wine Meridian, Alessandra Piubello - Decanter, Anna Prandoni - Gastronomika, Social Media Manager e Influencer, Alessandro Regoli - Wine News, Vincenzo Russo - Direttore Scientifico del Master in Food and Wine Communication IULM, Leila Salimbeni - Spirito Divino, Giulio Somma – Il Corriere Vinicolo, Alessandro Torcoli - Civiltà del bere, Valentina Vercelli - La Cucina Italiana, Floriano Zambon - Presidente dell’Associazione Città del Vino.


 

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