Valorizzare e dare visibilità ai vitigni autoctoni della Valle Isarco: nasce con questo obiettivo l’ultima novità di Cantina Valle Isarco, la più giovane realtà cooperativa vinicola dell’Alto Adige, da sempre votata alla valorizzazione dei vitigni a bacca bianca Kerner e Sylvaner: si chiama Aristos Zero Pas Dosé, Metodo Classico 100% Sylvaner.
Se il Kerner - nato nel 1929 dall’incrocio tra Schiava Grossa e Riesling e che deve il suo nome al poeta tedesco Justinus Kerner, genio romantico e visionario - oggi è molto noto al pubblico dei wine lover e coltivato con grande successo non solo in Germania, in Austria e in Svizzera, ma anche in Alto Adige, dove dà vita a bianchi profumati, eleganti e di grande qualità, il Sylvaner invece non ha ancora raggiunto questa notorietà seppur sia il vitigno più antico presente nella valle.
Aristos Zero Pas Dosé
Ed è proprio per valorizzare il Sylvaner che Cantina Valle Isarco ha deciso di proporre, accanto alle tre versioni ferme e secche di questa varietà, declinate nelle linee Classica, Aristos e Sabiona, anche una versione spumantizzata con Metodo Classico.
«La Valle Isarco è un territorio di vini fermi – spiega il direttore generale della cantina, Armin Gratl - ma il Sylvaner, che per noi è una varietà molto importante, che fuori dall’Alto Adige è ancora poco conosciuta. Il lavoro di comunicazione che stiamo facendo da qualche anno sicuramente ne sta aumentando la notorietà, ma volevamo fare qualcosa di più. Così, abbiamo pensato di creare una quarta etichetta dedicata al nostro Sylvaner, che accontentasse il trend mainstream delle bollicine e anche la nostra forza vendite. Una chance interessante, ovviamente solo se il risultato fosse stato di alta qualità». Per questo la nascita di Aristos Zero nasce dopo una sperimentazione iniziata nel 2018: «Sarebbe stato facile fare un Metodo Classico utilizzando come uve lo Chardonnay, ma noi puntavamo con questo progetto a valorizzare e dare visibilità ai nostri vitigni autoctoni. Il Sylvaner è perfetto per la spumantizzazione, a differenza del Kerner. Abbiamo selezionato la vigna, il momento della vendemmia ideale per fare un base spumante e capito tutto il percorso da fare per spumantizzare al meglio. Abbiamo scelto la versione non dosata perché volevamo mettere in bottiglia tutta l’espressività di questo vitigno, senza “alterazioni” del dosaggio».
Armin Gratl
Il risultato è un Pas Dosé che affina per 36 mesi sui lieviti, contraddistinto da rotondità e dolcezza del frutto, dotato di grande freschezza e sapidità. Giallo paglierino chiaro con riflessi dorati, il perlage è finissimo e persistente con profumi intensi di fiori bianchi freschi, pietra focaia e brioche. Approccio cremoso e minerale al palato, con una lunghezza elegante e vibrante.
L’annata di debutto di Aristos Zero Pas Dosé è relativa alla vendemmia 2019, la tiratura è di 800 bottiglie. «Per le annate 2020 e 2021 abbiamo prodotto 1800 bottiglie, per la 2022 la produzione è aumentata a quota 3500 bottiglie e il nostro obiettivo è di raggiungere le 5mila unità per ogni annata», conclude Gratl.
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