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Distilleria Castagner, la sostenbilità ripaga: più di 16 milioni di fatturato

L'economia circolare traina la crescita della Distilleria Castagner: il fatturato è passato dai 13,60 milioni di euro del 2021 agli oltre 15 milioni del 2022 per arrivare a superare i 16 milioni nel 2023 [...]

10 agosto 2023 | 14:22
 

Distilleria Castagner, la sostenbilità ripaga: più di 16 milioni di fatturato

L'economia circolare traina la crescita della Distilleria Castagner: il fatturato è passato dai 13,60 milioni di euro del 2021 agli oltre 15 milioni del 2022 per arrivare a superare i 16 milioni nel 2023 [...]

10 agosto 2023 | 14:22
 

L’economia circolare traina la crescita della Distilleria Castagner: il fatturato è passato dai 13,60 milioni di euro del 2021 agli oltre 15 milioni del 2022 per arrivare a superare i 16 milioni nel 2023. Dal quartier generale di Vazzola sono stati diffusi, in questi giorni, i dati sul giro d’affari della società veneta, che ha da poco chiuso l’anno fiscale 2022-2023 (1° luglio-30 giugno). La grappa vale ancora il 70% del fatturato, ma un buon 30% è rappresentato oggi dalla valorizzazione dei sottoprodotti che da soli sono cresciuti, negli ultimi due anni, del 55%. La circolarità diventa così anche un vantaggio economico per la Distilleria Castagner che da anni investe sulla sostenibilità e sull’autosufficienza energetica grazie alla valorizzazione delle materie residue della distillazione.

Distilleria Castagner la sostenbilità ripaga: più di 16 milioni di fatturato

Roberto Castagner con i figli Giulia, Giovanni, Silvia e il nipote Carlo

Il fondatore della distilleria di Vazzola, Roberto Castagner, spiega nel dettaglio come vengono impiegati: «Con la farina da buccia d'uva realizziamo biocombustibile per l'autoconsumo e l'eccedenza viene venduta ai mangimifici per la produzione di cibo per animali, i vinaccioli vergini (estratti prima della fermentazione delle uve bianche) per le loro straordinarie proprietà vengono utilizzati nell'industria farmaceutica e cosmetica, i vinaccioli da uve rosse, dopo la distillazione, sono invece venduti agli oleifici che ricavano l'olio di semi d'uva. Questi business sono cresciuti, negli ultimi due anni, di un milione di euro». Nel frattempo il mercato della grappa registra una leggera flessione del 2,9%, ma il brand Castagner cresce del 3%. «Le prospettive più interessanti - precisa Castagner - sono rappresentate dai mercati esteri dove la grappa invecchiata sta iniziando ad essere apprezzata al pari del cognac e dove, nei prossimi 5 anni, prevediamo di triplicare il fatturato».

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La distilleria di Vazzola ha, inoltre, studiato soluzioni per immettere sul mercato delle bottiglie più leggere e quindi più sostenibili perché riducono le emissioni di CO2 portando il loro peso da 800 a 600 grammi con un risparmio del 30% di vetro, preservando al contempo l’aspetto estetico, elemento molto importante nel settore dei distillati. «Sul piano dell'efficientamento energetico - aggiunge Castagner - oggi siamo in grado di coprire il 25% del nostro fabbisogno di energia elettrica grazie all'installazione di impianti fotovoltaici che saranno ulteriormente implementati nel 2024 per arrivare a coprire il 35/40% di quanto consumiamo».

Roberto Castagner, uno dei nomi più celebri e importanti della grappa di qualità, ha una visione chiara della strada da seguire nel segno del principio “zero waste” per valorizzare, attraverso il riutilizzo, le materie eccedenti derivate dalla produzione dei suoi pregiati distillati. La grappa, infatti, prodotto simbolo del made in Italy, rappresenta già di per sé il recupero di una materia prima: le bucce d'uva che arrivano in distilleria dopo la vinificazione. «Realizzare un’autentica economia circolare - conclude Castagner - è per noi doveroso non solo per contrastare l’emergenza climatica, ma anche per limitare l'impatto degli aumenti delle materie prime sul consumatore finale». 

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