Brutte notizie per chi si sta mettendo in viaggio per le vacanze in questo primo weekend di esodo da bollino rosso: i prezzi di benzina e gasolio sono, infatti, in forte rialzo, al punto che su alcune autostrade i listini della verde hanno già sfondato quota 2,5 euro al litro. A dirlo Assoutenti, che pubblica la mappa del caro-carburante in Italia. Caro carburanti, che come sottolinea la Coldiretti, colpirà anche a valanga la spesa degli italiani, visto che più dell’80% delle merci in Italia circolano su strada.
La benzina supera i 2,5 euro al litro in autostrada
Sulla A4 Venezia-Trieste la benzina, in base alle rilevazioni eseguite sui prezzi indicati dai gestori tra il 27 e il 28 luglio scorsi, ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito, mentre il gasolio tocca i 2,4 euro/litro. Sulla A21 Torino-Piacenza, un litro di benzina viene venduto a 2,549 euro, 2,334 il gasolio. Supera la soglia dei 2,5 euro anche la A14 Bologna-Bari-Taranto, con 2,529 euro.
Listini esorbitanti anche sulla rete urbana ed extraurbana di numerose regioni: sulla Via Provinciale di Arpaise (Bn) un litro di verde (servito) costa 2,552 euro, il gasolio addirittura 2,619 euro. In Calabria a Serra San Bruno (Vv) benzina a 2,499 euro, diesel 2,359 euro. A Lucca 2,487 euro al litro la verde, 2,554 euro il gasolio.
Prezzi che, come dicevamo, si ripercuoteranno anche sulla spesa degli italiani. In un Paese dove l'88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. A subire le conseguenze dei rincari, sottolinea la Coldiretti, è l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura. Un effetto preoccupante che alimenta l'inflazione e pesa sul carrello. Il risultato è che per mangiare gli italiani hanno speso quasi 4 miliardi in più nell'ultimo semestre ma a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare le quantità acquistate. L'aumento del costo dei carburanti aggrava il gap competitivo dell'Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che a livello nazionale è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), secondo l'analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
«In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo», sottolinea il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
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