C’è il sì della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che, in sede di Conferenza Stato-Regioni, ha dato l’ok all'Intesa sul decreto che stabilisce i criteri e le modalità di attuazione del Fondo per la sovranità alimentare. L'obiettivo del Fondo è quello di rafforzare il sistema agricolo e di incrementare la produzione nazionale di alcune filiere strategiche, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità. Altri obiettivi sono la riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, il sostegno delle filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato. La finalità è di incrementare la produzione nazionale di alcune filiere strategiche per la sovranità alimentare nazionale, come quella del mais, delle proteine vegetali (legumi e soia), del frumento tenero, dell'orzo, delle carni di bovino di razze da carne o a duplice attitudine ottenute da animali nati e allevati in Italia fino ad almeno 8 mesi di età, nel rispetto della linea vacca-vitello e carni di bovini nati ed allevati in Italia per almeno 6 mesi, nel rispetto dei disciplinari di produzione del "Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia".
Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida
Il Fondo ha una dotazione di 25 milioni di euro per gli anni 2023, 2024, 2025 e 2026 e il riparto delle risorse disponibili tra le filiere, per ciascun anno, ammonta a euro: filiera del mais: 8 milioni; filiera delle proteine vegetali (legumi e soia): 5 milioni; filiera del frumento tenero: 4 milioni; filiera dell'orzo: 3 milioni; filiera carni bovine collegate alla linea "vacca-vitello" e delle carni bovine SQNZ: 5 milioni.
«Il Fondo sovranità alimentare supera anche l’esame con le Regioni - sottolinea il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. È stato approvato, infatti, in Conferenza Stato-Regioni, il piano di riparto che consentirà la piena operatività della misura inserita in legge di Bilancio. Si tratta di un sostegno fondamentale alle filiere in difficoltà, in primis per il grano tenero ma anche alla zootecnia, con particolare riguardo al settore suinicolo. Un altro passo importante a sostegno delle eccellenze italiane».
© Riproduzione riservata STAMPA