In Valle d'Aosta al momento, paradossalmente, non esiste un censimento puntuale delle piante di melo. «Negli anni '90 è stato istituito un "catastino frutticolo" per gestire la fitopatia ma nel tempo non è più stato aggiornato. Stiamo lavorando per creare lo schedario frutticolo, finalizzato al censimento nel dettaglio di superfici e produzioni per poi agire di conseguenza» ha dichiarato l'assessore regionale all'agricoltura, Marco Carrel, rispondendo in aula ad un'interpellanza della Lega Vda sulla promozione delle mele valdostane.
La Valle d'Aosta lavora a uno schedario frutticolo
«In Valle d'Aosta - ha aggiunto l'assessore Carrel - c'è un buon numero di micro-aziende a conduzione familiare e anche la frutticoltura imprenditoriale è ben sviluppata: alla Cofruits ogni anno vengono conferiti più di 15mila quintali di mele da 55 soci produttori alla quale si aggiungono altre importanti realtà che lavorano circa 10mila quintali di mele».
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