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Riduzione dei consumi di gas ed energia: le previsioni della Commissione Ue preoccupano Assica

15 settembre 2022 | 15:12
 

Riduzione dei consumi di gas ed energia: le previsioni della Commissione Ue preoccupano Assica

15 settembre 2022 | 15:12
 

«Preoccupano le previsioni della Commissione Europea in materia di riduzione dei consumi di gas ed energia. Il nostro governo nell'attuarle dovrà tenere conto che carne e salumi non possono subire distacchi e razionamenti nemmeno temporanei, pena buttare al macero l'intera produzione». 

Così Ruggero Lenti – Presidente di ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) commenta i piani europei presentati per far fronte alla necessità di ridurre i consumi energetici dell'Unione. Come noto la commissione ha predisposto un pacchetto di intervento, alcuni obbligatori come la riduzione nelle fasce di punta del 5% dei consumi energetici. Tale riduzione dovrà essere liberamente attuata dagli Stati Membri con modalità e interventi che ognuno potrà definire in base alla propria realtà tecnologica e territoriale/produttiva.

Ruggero Lenti  Riduzione dei consumi di gas ed energia: le previsioni della Commissione Ue preoccupano Assica

Ruggero Lenti

«Un taglio orizzontale delle potenze erogate o un contingentamento delle accensioni degli apparati elettrici non sono misure accettabili per il nostro settore che lega la produzione al costante controllo delle temperature sia nei locali di lavorazione, sia nelle celle frigo per la conservazione delle carni, sia negli ambienti di stagionatura dove variazioni anche di pochi gradi possono compromettere irreversibilmente produzioni di mesi e anni», ha aggiunto Lenti. 

Si pensi alle pregiate produzioni dei prosciutti DOP e IGP del nostro Paese che rappresentano un primato europeo e un vanto in tutto il mondo: sono prodotti che stagionano ben oltre 12 mesi e per i quali la mancanza di energia in grado di mantenere costanti le condizioni di stagionatura significa dover distruggere la produzione: tonnellate di cibo che rischiano di dover finire al macero. Perdere l'intera produzione significherebbe non solo un danno incommensurabile per un settore che sviluppa 8 miliardi di euro l'anno, ma anche ridurre drasticamente la disponibilità di cibo e alimenti nobili: un'eventualità a cui non vogliamo assistere.

«Per questo - conclude Lenti - chiediamo a questo e al prossimo governo il massimo impegno affinché: o sia possibile rinnovare il ‘temporary framework’ estendendo il limite per gli aiuti di Stato riservati alle imprese più colpite dalla crisi energetica;  o l’agroalimentare sia esplicitamente considerato come settore strategico nelle politiche dell’Unione sul caro energia e che se ne colga la necessità di garantire alle imprese di questo settore e dell’indotto priorità nelle forniture energetiche e nelle politiche di sostegno;  o all’interno del settore agroalimentare, la produzione italiana di carne e di salumi che vantano ben 43 eccellenze comunitarie DOP e IGP possa godere della garanzia di esclusione da eventuali razionamenti o distacchi energetici programmati, per poter scongiurare le irreparabili conseguenze economiche produttive e sociali di cui sopra». 

 

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