L’Istituto Espresso Italiano ha presentato le prime miscele premium: quella Masini di Essse Caffè e Action di Caffè Milani - i primi due prodotti a essere insigniti della nuova qualifica rilasciata da IEI. Entrambe le miscele sono state sottoposte a un duplice controllo. Dapprima una prova sensoriale condotta secondo il metodo dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac) da un gruppo di assaggiatori specializzati. Successivamente un’analisi chimica per verificare la loro qualità in termini di molecole aromatiche.
L’Istituto Espresso Italiano (IEI) ha presentato due miscele premium
L’analisi sensoriale è stata affidata a un gruppo di Super Taster, professionisti che hanno ricevuto una formazione avanzata per individuare con maggiore precisione le caratteristiche sensoriali del caffè. La formazione è avvenuta internamente a IEI grazie al supporto dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e ha riguardato la psicologia, la linguistica e la fisiologia intervenendo su sette delle tredici variabili che portano dallo stimolo alla risposta nel processo della percezione: attenzione, esperienza, personalità, memoria, linguaggio, emotività e immaginazione. Le miscele in esame hanno superato la soglia degli 85 punti previsti dal disciplinare IEI.
Luigi Morello, il Chairman di IEI
L’analisi chimica è stata effettuata in un laboratorio indipendente per l’individuazione delle molecole responsabili dei difetti più gravi in un caffè: geosmina, tricloranisolo e tetracloroanisolo. Queste molecole sono alla base di odori come terra, muffa, riato e fenolico, nonché spesso presenti in caffè molto amari e con una forte astringenza. In entrambe le miscele in esame, le analisi effettuate in laboratorio non hanno rilevato la presenza di queste molecole. «Con l’assegnazione della qualifica di premium a miscela Masini di Essse Caffè e ad Action Espresso Bio di Caffè Milani abbiamo concretizzato un percorso di tre anni che non ha al momento eguali sul mercato - ha commentato Luigi Morello, presidente IEI. Infatti siamo andati al di là della valutazione sensoriale per cercare un’ulteriore conferma nell’analisi chimica, arrivando quindi a una sintesi dei due approcci. L’obiettivo è sottolineare che il caffè conosce diversi livelli di qualità e quindi andare a rendere maggiormente riconoscibili i prodotti top di gamma. Si tratta quindi di un nuovo approccio scientifico che dà maggiore garanzia di qualità ai clienti al bar».
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