L'Italia consolida la sua leadership in Europa nel settore del biologico, con una crescita costante di superfici dedicate e operatori. Presentato a Bracciano, in occasione dell'annuale "Appuntamento con il bio", il rapporto "Bio in cifre" di Ismea traccia un quadro positivo del comparto. Nel 2023, gli ettari investiti in agricoltura biologica sono aumentati del 4,5%, raggiungendo i 2,5 milioni, pari a quasi il 20% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Un ettaro su cinque è bio, avvicinando l'Italia al target del 25% fissato dalla Strategia Farm to Fork per il 2030. Il rapporto evidenzia anche un incremento del numero di operatori del settore, pari all'8%, per un totale di 94.441 aziende. Tra queste, spiccano le circa 84mila aziende agricole (l'89% del totale) che integrano la prima trasformazione dei prodotti, aumentando il valore aggiunto generato.
L'Italia è leader nell'Ue del biologico per superfici e numero di aziende
Tra le colture bio, prevalgono i seminativi (42,1%), seguiti da prati e pascoli (29,7%), colture permanenti (22,8%) e ortaggi (2,5%). La crescita principale ha riguardato prati e pascoli, colture industriali e foraggere, mentre un calo si è registrato per le colture proteiche e cerealicole. Le ortive, seppur con un ritmo più lento, hanno comunque registrato un aumento, mentre le colture permanenti hanno confermato i loro livelli, nonostante i cali di viti, agrumi e frutta fresca, compensati da ulivi e frutta in guscio.
L'incremento degli ettari bio si è concentrato principalmente nelle regioni del Centro-Nord, mentre il Sud mantiene la maggiore incidenza di superficie bio (58%), contribuendo a un riequilibrio geografico della produzione.
I consumi di prodotti bio nel canale della gdo hanno raggiunto i 3,8 miliardi di euro, con un aumento del 5,2% rispetto al 2022, a fronte di volumi invariati. Confrontandoli con gli acquisti alimentari in generale, cresciuti dell'8,1% in valore ma scesi dell'1,1% in quantità, emerge una minore spinta inflattiva per il biologico rispetto al carrello della spesa convenzionale.
«Il biologico è un elemento chiave nelle ambizioni green dell'Europa e dell'Italia - ha affermato il presidente di Ismea, Livio Proietti - Lo dimostra la pluralità di interventi normativi e di azioni strategiche, tra cui il Piano Nazionale per la produzione biologica varato quest'anno e il decreto del 2023 che valorizza il ruolo dei biodistretti, come quello del Lago di Bracciano e Martignano».
Proietti ha inoltre sottolineato che «dopo anni difficili, dovuti soprattutto ai forti aumenti dei prezzi seguiti allo shock energetico del 2022, il settore deve recuperare appeal presso i consumatori, disorientati dai tanti prodotti che utilizzano messaggi allusivi alla salute e alla sostenibilità ma che, a differenza del biologico, non sono sottoposti a controlli e regole di produzione rigorosi».
Il rapporto Ismea evidenzia anche alcune criticità, legate al passaggio alla nuova programmazione della Politica Agricola Comune (PAC) e alle diverse politiche adottate dalle Regioni. Per il futuro, sarà fondamentale un'azione sinergica tra i vari attori per consolidare la leadership italiana nel settore del biologico e raggiungere gli ambiziosi obiettivi previsti dalla Strategia Farm to Fork.
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