Ci ricordiamo della loro esistenza solo quando accadono disastri ambientali come la tempesta Vaia, ma sono fondamentali per la nostra vita presente e, soprattutto, futura. I boschi delle colline e delle montagne e le foreste urbane sono i nostri veri polmoni verdi, in una Regione particolarmente urbanizzata e aggredita dal cemento come la Lombardia. La loro gestione e manutenzione è affidata a comuni, per quel che riguarda le aree cittadine, il resto a 24 Consorzi forestali. Gestiscono un vero e proprio tesoro naturalistico anche se pochi lo sanno. Complessivamente tutelano oltre 95mila ettari di terreni agro-silvo-pastorali attorno ai laghi, alle montagne e alla pianura. A coordinare i Consorzi, è un'associazione regionale nata nel 2019 e presieduta da Gionatan Bonomelli. Di recente è stato riconfermato nella carica anche nel prossimo triennio.
I Consorzi forestali lombardi tutelano oltre 95mila ettari di terreni agro-silvo-pastorali
«Abbiamo promosso iniziative - ha detto Bonomelli - per lo sviluppo dei sistemi territoriali locali, oltre ad azioni per la difesa delle foreste, suoli e acque e per la riqualificazione paesistico- ambientale». I Consorzi Forestali, oggi stanno diventando sempre più centrali a causa del progressivo abbandono dei territori montani: con la loro azione non solo intervengono nelle situazioni critiche e nelle manutenzioni ordinarie e straordinarie, ma effettuano anzitutto prevenzione.
«Prevenzione e programmazione - ha sottolineato Bonomelli - sono le nostre linee guida perché aiutano a contrastare il dissesto e agevolano l'arrivo di risorse immediate in caso di calamità, senza dimenticare la sicurezza delle popolazioni residenti e le attività legate ai piccoli allevamenti, quelle turistiche e della ristorazione». Un bell’ambiente, conservato e manutenuto, infatti, aiuta chi lavora - non senza fatica e sacrifici - per valorizzare le produzioni locali di latticini, salumi, miele e piccoli frutti.
Di: Renato Andreolassi
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