La Dop economy italiana, nonostante le difficoltà del settore agricolo e dei mercati globali, continua a mostrare segnali di solidità. Presentato a Roma il 2 dicembre 2024, il XXII Rapporto Ismea-Qualivita fotografa un comparto che ha generato 20,2 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2023, con una crescita dello 0,2% annuo e del 52% negli ultimi dieci anni. Un settore che rappresenta il 19% del fatturato agroalimentare nazionale e coinvolge oltre 194mila imprese, garantendo lavoro a circa 850mila persone.
La Dop Economy vale 20 miliardi di euro
Le esportazioni Dop e Igp si attestano a 11,6 miliardi di eruo, con un trend positivo del 75% in dieci anni. La crescita nei mercati Ue (+5,3%) compensa il calo nei Paesi extra-Ue (-4,6%), riflettendo le difficoltà dovute ai dazi commerciali. Gli Stati Uniti restano il principale mercato estero, assorbendo il 21% dell'export. Il comparto del cibo Dop e Igp cresce del 3,5%, superando per la prima volta i 9 miliardi di euro. Formaggi, oli d'oliva e prodotti da forno trainano questa crescita. In controtendenza il vino, con un calo sia in quantità imbottigliata (-0,7%) che in valore (-2,3%), pur mantenendo un export stabile a 6,89 miliardi di euro.
Le filiere Dop e Igp generano 847.405 posti di lavoro, di cui il 60% nella fase agricola. La crescita è più evidente nel Sud e nelle Isole (+4%), mentre il Nord-Ovest, guidato dalla Lombardia, raggiunge per la prima volta i 2,5 miliardi di euro. Tuttavia, il Centro Italia registra una contrazione, con la Toscana in difficoltà (-5,5%). La Gdo italiana registra vendite di prodotti Dop e Igp per 5,9 miliardi di euro (+7,2%), con una crescente incidenza dei discount e delle promozioni. I consumatori italiani, pur contenendo i volumi di acquisto, continuano a privilegiare prodotti di qualità certificata.
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