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In Italia la produzione industriale a dicembre è aumentata dell'1,6%

10 febbraio 2023 | 17:16
 

In Italia la produzione industriale a dicembre è aumentata dell'1,6%

10 febbraio 2023 | 17:16
 

A dicembre 2022 l’Istat stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,6% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: variazioni positive caratterizzano, infatti, i beni strumentali (+3,1%), l’energia (+2,6%), i beni di consumo (+1,6%) e, in misura inferiore, i beni intermedi (+0,8%).

In Italia la produzione industriale a dicembre è aumentata dell'16%

La produzione industriale nel mese di dicembre è aumentata dell'1,6%

Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2022 l’indice complessivo aumenta su base annua dello 0,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 22 di dicembre 2021). Si registrano incrementi tendenziali per i beni strumentali (+9,9%) e per i beni di consumo (+0,8%); evidenziano una diminuzione, invece, i beni intermedi (-3,1%) e l’energia (-12,4%). Tra i settori di attività economica che presentano variazioni tendenziali positive si segnalano la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+27,4%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18,1%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,6%).

Le flessioni più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-13,8%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-11,6%). “Il 2022 si chiude con un lieve incremento della produzione industriale rispetto all’anno precedente (+0,5%). Tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una dinamica positiva per i beni di consumo e per quelli strumentali, mentre sono in flessione i beni intermedi e l’energia – commenta l’Istat -. L’evoluzione in corso d’anno è stata caratterizzata da un calo congiunturale nel primo trimestre, seguito da un recupero nel secondo; due ulteriori flessioni hanno caratterizzato la seconda parte dell’anno.

L’incremento dell’1,6% congiunturale registrato a dicembre dalla produzione industriale, dopo un trimestre di riduzione, è un segnale incoraggiante. Il rallentamento dell’attività economica potrebbe, infatti, risultare lievemente meno ampio rispetto a quanto atteso. Al di là di questa “ripresina” dell’industria, da confermare nei prossimi mesi, permangono, comunque, le preoccupazioni sull’andamento dell’economia nella prima parte dell’anno”, commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio.

Le difficoltà delle famiglie derivanti dall’elevata inflazione non sono destinate ad esaurirsi nel breve periodo, nonostante gli importanti aiuti erogati alle fasce più deboli. È pertanto presumibile che il rallentamento della domanda, che già si osserva per i beni, possa nei prossimi mesi trasferirsi anche ai servizi facendo venir meno il contributo di una delle componenti fondamentali per la ripresa.

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