Venerdì 29 settembre, in occasione della giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari indetta dalla Fao, l’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari ha organizzato presso la sala Capitolare del Senato della Repubblica il convegno “Alimenti oltre la scadenza: garantire la sicurezza – evitare lo spreco”, con la partecipazione del ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e della vicepresidente della prima Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Maria Chiara Gadda, a ricordare come proprio lo spreco alimentare costituisca uno dei problemi più rilevanti che ci troviamo ad affrontare.
Il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida
Secondo i dati Fao, sono più di 700 milioni le persone che hanno dovuto affrontare la fame e la sottoalimentazione nel 2022, eppure ogni anno soltanto in Europa si sprecano circa 88 milioni di tonnellate di alimenti in buone condizioni igienico-sanitarie e perfettamente commestibili. «Gli sprechi si generano lungo l’intera filiera agroalimentare, dal campo alla tavola - ha ricordato Laura Mongiello, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari - Abbiamo perciò voluto riunire gli attori che, direttamente e indirettamente, partecipano allo sviluppo e all’alta qualità del nostro sistema agroalimentare, convinti che per garantire un accesso al cibo sano, sufficiente, nutriente e sostenibile per tutti, sia necessaria una rete solida e coordinata, capace di riunire in una sola voce i molteplici punti di osservazione e le differenti competenze».
Il convegno ha visto infatti la partecipazione di alcuni tra i massimi rappresentanti della filiera agroalimentare italiana: aziende, mondo della ricerca, università, enti del terzo settore, rappresentanti dei consumatori, media, professionisti e istituzioni. «Per ridurre lo spreco alimentare dobbiamo coinvolgere l’intera filiera, compresa la distribuzione, nell’investire sulla qualità dei prodotti: dove c’è qualità c’è meno spreco» ha dichiarato ministro Lollobrigida, sottolineando come l’apporto dei tecnologi alimentari sia determinante proprio per il raggiungimento e il mantenimento della massima qualità possibile. Maria Chiara Gadda ha poi evidenziato come la legge n.166 del 2016 - conosciuta come “legge antispreco” - abbia promosso un importante cambiamento nella cultura del contrasto allo spreco. «Mettendo al centro i bisogni delle persone e portando l’attenzione sul grande valore - non soltanto economico - del cibo, ne favorisce e incentiva il dono anche attraverso la semplificazione della normativa fiscale. Il cibo che risulta eccedente e che ha ancora tutte le caratteristiche di qualità e di sicurezza, anziché essere avviato alla distruzione, può così essere donato a favore di tutte quelle persone che si trovano a vivere, anche solo temporaneamente, momenti di difficoltà».
In questo quadro, i tecnologi alimentari possono fornire un contributo importante nel contrasto allo spreco alimentare, come è emerso chiaramente anche nel convegno, strutturato come una vera e propria giornata di studio e focalizzato in particolare sulle problematiche legate alla shelf life degli alimenti, cioè alla loro vita commerciale. La Commissione Europea ha stimato infatti che più del 10% delle 88 milioni di tonnellate di cibo sprecato sia legato alle modalità scelte dalle aziende per indicare in etichetta la durabilità dei loro prodotti, ed è grazie alla profonda conoscenza degli alimenti, delle potenziali cause di alterazione e delle migliori tecniche di imballaggio e conservazione, che il tecnologo alimentare si rivela una figura chiave di supporto alle aziende nel definire correttamente la data di scadenza. Per tracciare il quadro normativo e dettagliare gli aspetti tecnici relativi alla shelf life, la prima parte del convegno ha visto l’alternarsi al tavolo di relatori di assoluto prestigio. Marco Dalla Rosa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Bologna è intervenuto su concetti di qualità e sicurezza legati alla shelf life, mentre il dott. Stefano Zardetto della Direzione Qualità del gruppo Voltan ha messo a fuoco le problematiche che un’azienda si trova a dover affrontare nella sua definizione. Il prof. avv. Francesco Aversano, Associato di Diritto Agrario presso l’Università Federico II di Napoli, ha tracciato i confini normativi nei quali inquadrare la questione della durabilità dei prodotti offrendo aprendo così all’intervento del dott. Emilio Germano di Genus Group che ha portato l’attenzione sulla necessità di promuovere una vera cultura della sicurezza alimentare, nella quale siano chiare le responsabilità delle aziende e quelle del consumatore. Infine, Ernestina Casiraghi, Presidente della Società Italiana di Scienze e Tecnologie Alimentari ha evidenziato come la ricerca scientifica svolga un ruolo fondamentale nel garantire sicurezza, qualità e longevità attraverso lo studio di sempre nuove e più efficaci tecniche di produzione, imballaggio e conservazione e ha posto in evidenza anche come il tecnologo alimentare possa a tutti gli effetti costituire il punto di congiunzione tra la ricerca teorica e la sua applicazione pratica. La giornata è poi proseguita con una tavola rotonda, moderata dal dott. Giorgio Donegani, Portavoce dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari, nella quale si sono delineati gli obiettivi e le strategie per il futuro, dando voce alle diverse componenti della filiera, dal produttore al consumatore. Hanno infatti portato la loro testimonianza e i loro preziosi suggerimenti: Mauro Fontana, Presidente del Cluster Agrifood Nazionale; Antonio Sorice, Presidente Della Società Italiana di medicina Veterinaria Preventiva; Laura De Gara, Presidente del corso di laurea in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione dell’Università Campus Bio-Medico di Roma; il dott. Mario Piccialuti, Direttore Generale dell’Unione Italiana Food; il dott. Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare; Agostino Macrì, Responsabile Sicurezza Alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori; Federico Ruffo, Giornalista Rai; Caterina Dinnella, della Società Italiana di Scienze Sensoriali. In conclusione dei lavori, la Presidente Otan Mongiello ha espresso l’auspicio che il convegno possa costituire il primo passo di un percorso che, attraverso lo sforzo comune di tutti gli attori della filiera e il coordinamento delle istituzioni, contribuisca concretamente a garantire quell’accesso al cibo buono, sano e sicuro che è un diritto irrinunciabile di tutti i cittadini.
© Riproduzione riservata STAMPA