Dopo che i giudici civili hanno deciso di estendere i tempi per un'ispezione giudiziale sui conti di Visibilia Editore fino al 22 febbraio 2024, oggi, giovedì 5 ottobre, il procuratore aggiunto di Milano, Laura Pedio, e la pm Maria Giuseppina Gravina hanno ritirato l'istanza di liquidazione giudiziaria di Visibilia Concessionaria, una delle quattro società legate in passato alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per le quali la Procura aveva precedentemente richiesto il fallimento. Due delle quattro società avevano già visto il ritiro delle istanze di fallimento, mentre per una terza era stato avviato un piano di salvataggio in fase di omologazione.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè
Nella discussione di oggi si trattava della quarta società, la concessionaria di pubblicità di giornali. In udienze precedenti, i legali Salvatore Sanzo, Daniele Nataloni e Maura Rovetti avevano presentato una memoria documentando che l'azienda non aveva più debiti scaduti e non pagati. Hanno sottolineato che la procedura di composizione negoziata della crisi era stata avviata per motivi precauzionali, poiché non c'era solo assenza di insolvenza (requisito necessario per avviare la liquidazione giudiziaria), ma mancava anche tecnicamente una situazione di crisi. Di conseguenza, hanno invitato la Procura a riconoscere questa situazione e a ritirare l'istanza di fallimento per mancanza del requisito oggettivo.
L'invito è stato formulato in modo leggermente polemico, notando che l'atteggiamento costruttivo e collaborativo dell'azienda era stato compromesso dalla grande enfasi mediatica sul procedimento pendente, che oggi rischia di avere un impatto negativo sulla gestione della società. Tuttavia, le pm hanno ritirato l'istanza di fallimento, pur ribadendo che la Procura continuerà a monitorare l'attuazione del piano economico dell'azienda.
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