Il viceministro dell'agricoltura ucraino Taras Vysotsky ha annunciato il furto da parte dei russi di 400.000 tonnellate di grano. Si tratta di circa un terzo di tutte le scorte di cereale dei distretti di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk.
L'episodio ha fatto salire i prezzi mondiali di grano, mais e soia. Coldiretti denuncia che questi prodotti alimentari dall'inizio del conflitto sono già costati 100 miliardi più del previsto a livello globale.
Il rischio, per Coldiretti, è che la crisi legata a questi prodotti finirà per provocare delle vere e proprie rivolte del pane, in particolare nei Paesi più poveri del mondo. A partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto, dove undici anni fa scoppiarono disordini che portarono alle Primavere arabe.
Per Coldiretti l'emergenza mondiale riguarda direttamente anche l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% ma garantisce anche il 3% dell’import nazionale di grano secondo lo studio Divulga.
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