Giovedì 10 marzo dalle 11 in piazza Santi Apostoli a Roma i balneari, attraverso le associazioni di categoria Sib-Confcommerio e Fiba-Confesercenti, sono pronti a manifestare contro la legge sulle concessioni, da loro ribattezzata Legge vergogna.
Già insoddisfatti per la proposta di riordino approvata il 15 febbraio dal consiglio dei ministri, Sib e Fiba hanno espresso ferma contrarietà dopo che il Governo, a sorpresa, ha operato una modifica alla bozza di legge prima di trasmetterla al Parlamento: si tratta del riconoscimento dell’indennizzo ai concessionari uscenti, che non sarebbe più calcolato su tutti i «beni materiali e immateriali», come prevedeva la prima versione del testo approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri, bensì solo sul «mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall’ente concedente». Per gli attuali titolari di stabilimenti balneari, che dovranno affrontare la riassegnazione delle concessioni tramite gare pubbliche (partiranno dall'1 gennaio 2024), in base a quanto imposto lo scorso novembre dal Consiglio di Stato, il rischio è che, in caso di passaggio di mano del titolo, i nuovi gestori non siano nemmeno tenuti a indennizzarli dell’intero valore di quelle che sono a tutti gli effetti imprese private, seppure situate su suolo pubblico.
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