I nuovi dati sul mercato del lavoro, rivisti e aggiornati, chiariscono la portata del rallentamento economico in atto dalla fine della scorsa estate. Secondo Confcommercio, commentando l'indagine dell'Istat sui dati legati al numero di occupati e disoccupati al dicembre 2021, la perdita di slancio della ripresa ha determinato la stabilizzazione dell’occupazione nell’ultimo quarto del 2021, su posizioni distanti per quasi 500mila occupati, rispetto ai massimi di giugno 2018 e di oltre 800mila unità in termini di forze di lavoro rispetto a giugno 2019.
«Limitando il confronto tra l’oggi e il periodo immediatamente precedente la pandemia, emerge tanto la moderata crescita del lavoro dipendente, in prevalenza a tempo determinato, quanto la perdita di 320mila occupati tra gli indipendenti - ha spiegato Confcommercio - Un fenomeno che non accenna a riassorbirsi e che mette in serio pericolo le prospettive di ritornare a breve sui livelli occupazionali complessivi di inizio 2020»
Confcommercio teme che l'inflazione possa influire negativamente sulle dinamiche legate all'occupazione peggiorando le prospettive di crescita per il 2022.
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