La variante Omicron, e l'impennata dei contagi, si abbattono sul turismo in questo inizio d'anno. Secondo le stime di Federalberghi Torino, il tasso di occupazione delle camere per gennaio e febbraio si attesterebbe sul 10%, come nei primi mesi dell'anno scorso - se non addirittura peggio -, quando il Piemonte era in zona rosa e c'era il divieto di spostamento tra regioni.
Covid: solo il 10% degli alberghi occupati a Torino
«Di fatto siamo in una sorta di lockdown percepito pure in assenza di decisioni governative in tal senso - dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino, che torna a chiedere l'intervento dello Stato e degli enti locali - Occorre intervenire il prima possibile - sottolinea - prevedendo concrete misure di sostegno e sgravi fiscali per alleggerire la pressione sulle aziende e garantire così la tenuta di un settore economico che vale 13 punti del Pil e dà lavoro a centinaia di migliaia di persone».
A soffrire è anche la montagna che, dopo i numeri positivi del Natale, guarda con preoccupazione i prossimi mesi per l'assenza dei turisti stranieri. «Dopo due anni di lavoro a intermittenza, anche gli imprenditori più ottimisti hanno ormai perso le speranze in una ripartenza definitiva in tempi brevi, quest'anno i dati ci dicono nuovamente che potremmo essere costretti a fare i conti con un ulteriore calo del fatturato e non possiamo continuare così, nessun imprenditore può reggere i costi e le spese di un anno, che tra l'altro aumentano si veda il caro bollette, facendo unicamente affidamento sui fatturati di 3-4 mesi».
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