Il ritorno al lavoro dei dipendenti delle Pubbliche amministrazioni in presenza dal 15 ottobre «sarà una boccata d’ossigeno per l’attività della ristorazione del pubblico esercizio. Prima del Covid per questo settore la pausa pranzo valeva circa 7 miliardi per i cosiddetti city user. Ci aspettiamo con il ritorno in presenza del personale della PA un recupero stimato del 20%».
Con la ripresa della pausa pranzo la ristorazione conta di recuperare un 20% di fatturato perso con il lockdown
La stima è stata comunicata da Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio e vice-presidente vicario di Confcommercio intervistato da LaPresse. A beneficiare del rientro dietro la scrivania dei dipendenti pubblici, però, non sarà solo la ristorazione ma anche mobilità, commercio e semplici cittadini che così vedranno finalmente sveltirsi quelle pratiche lasciate indietro dal massiccio ricorso al tele-lavoro causa pandemia.
«Il giro d’affari del settore del pubblico esercizio - ha aggiunto Stoppani - si è pesantemente ridotto con i lockdown e anche dopo. Ci sono molte attività che lavoravano prevalentemente sulla clientela in pausa pranzo, soprattutto nei centri urbani. Si aggiungono poi i 2,5-3 miliardi di buoni pasto non erogati, parzialmente persi a causa del lockdown».
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