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A Rimini Fellini non è solo un amarcord: aperto il museo diffuso

20 agosto 2021 | 09:29
 

A Rimini Fellini non è solo un amarcord: aperto il museo diffuso

20 agosto 2021 | 09:29
 

Oltre il mare la città di Rimini si arricchisce di una nuova perla: apre il Fellini Museum. La complessità artistica di Federico Fellini non poteva, infatti, essere solamente celebrata e musealizzata, ma anche indagata. Con questo intento è sorto a Rimini il museo dedicato al grande maestro del Cinema che apre le porte ai visitatori proponendo un polo museale diffuso che attraversa il centro storico della città romagnola che ha dato i natali al cineasta.

Apre il Fellini Museum. Fonte: Facebook Fellini Museum A Rimini Fellini non è solo un amarcord: aperto il museo diffuso

Apre il Fellini Museum. Fonte: Facebook Fellini Museum


Rimini si aspetta ora dal Fellini Museum lo stesso effetto che il Guggenheim ha avuto per Bilbao. Il nuovo contenitore culturale è infatti il frutto di un ampio progetto di riqualificazione del centro in chiave culturale e green. Eliminati i parcheggi e l'asfalto, attorno al quattrocentesco Castel Sismondo è sorta una gigantesca piazza con prati, un'arena all'aperto, una vasca d'acqua vaporizzata (con annesse polemiche politiche) e al centro un anello che richiama il circo felliniano. Attorno vi sono il recentemente restaurato teatro Galli e il cinema Fulgor, quest'ultimo celebrato da Fellini nel film Amarcord e rientrante nel percorso museale.


Nella rocca rinascimentale, al cui progetto contribuì anche Brunelleschi e che per decenni ha fatto da sfondo a un parcheggio, sorge ora un percorso espositivo in stile contemporaneo dove video, audio e materia si uniscono per immergere lo spettatore nella poetica felliniana. Nelle sale di pietra vi sono memorie tangibili come documenti, oggetti di scena e costumi, perché la sfida è «proporre una lettura aperta, creativa, anche grazie alle tecnologie, di quello che Fellini ha rappresentato non solo per il cinema, ma per la storia del Novecento», ha detto la curatrice del museo Anna Villari.


La tecnologia impiegata non risulta mai invasiva, ma rimane "sognante e onirica", aggiunge, sottolineando la filosofia felliniana del "tutto si immagina". Soffiando su una piuma, ad esempio, si attiva la proiezione su parete delle pagine del Libro dei sogni del maestro.


Nella mostra il cinema felliniano viene messo a confronto con la società del suo tempo. Tra le altre fonti citate vi sono le amicizie, i rapporti professionali e gli amori. Mettendo in relazione tutto ciò che circonda il mondo felliniano, spiega l'altro curatore, Marco Bertozzi, «riusciamo forse a penetrare di più nella mente di questo genio del Novecento e noi stessi ad arricchirci attraverso un percorso interpretativo molto personale».


Fellini è un autore internazionale continuamente indagato in tutto il mondo. «Ci si rende conto soprattutto dall'estero di quanto Fellini sia stato importante per la cultura nazionale e internazionale del Novecento - nota Bertozzi -, dunque la città che ha avuto la fortuna di vederne i natali ha fatto bene a creare un museo a lui dedicato».


Il Comune ha affidato a Studio Azzurro la direzione artistica del progetto multimediale, mentre all'architetto Orazio Carpenzano e allo Studio Tommaso Pallaria gli allestimenti.


Il museo è stato inserito dal ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali e verrà presentato dal ministro Dario Franceschini il 31 agosto alla mostra del Cinema di Venezia. «Il sogno diventa realtà», commenta il ministro ricordando che il Mic «ha da subito riconosciuto questa nuova istituzione culturale come un grande Progetto nazionale finanziandola con oltre 13,5 milioni di euro a testimonianza dell'importanza e del valore che l'Italia ripone su questo nuovo museo che sarà un'eccellenza e un luogo attrattivo non solo per il territorio riminese ma per il Paese intero. Questo nuovo museo colma un vuoto».


 

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