Il biologico non conosce crisi: nel 2020 crescono, seppur di poco, gli operatori e le superfici biologiche in Italia. Secondo le prime stime dell'Osservatorio Assocertbio il numero di produttori, preparatori e importatori è cresciuto in un anno dell'1,57% arrivando a 81.913 persone, mentre i terreni coltivati dello 0,80%, sfiorando i 2 milioni di ettari. Secondo l'Associazione i 10 enti che ne fanno parte certificano il 95% degli operatori del settore biologico italiano e consentono un attento monitoraggio dell'andamento del settore grazie all'analisi di dati strutturali relativi a superfici e numero di operatori.
«Queste prime proiezioni ci danno sicuramente delle conferme, ancor più importanti se teniamo in considerazione le difficoltà del settore agricolo durante la pandemia - commenta il presidente Riccardo Cozzo - allo stesso tempo, però, è bene sottolineare come la crescita, ormai da qualche anno, continui a non essere più dinamica come in passato e a mostrare qualche preoccupante segnale di rallentamento».
Per Cozzo la burocratizzazione pone un freno alla crescita di tutto il comparto ed è un ostacolo per gli operatori che soffrono un sistema che certo non li agevola. Anche le prime stime relative ai primi 5 mesi del 2021, da gennaio a maggio, evidenziano una partenza con una crescita limitata. Le stime di Assocertbio relative agli operatori certificati sembrano indicare un aumento dell'1,84% con più 1.431 unità, mentre sul fronte delle superfici la crescita è del +0,37%, pari a 6.968 ettari. «Il mondo del biologico oggi festeggia il trentennale del primo Regolamento che disciplinava i prodotti agricoli biologici - ricorda Cozzo - da allora sono stati fatti molti passi in avanti e proprio per questo l'approvazione definitiva della legge sull'agricoltura biologica che inizia il suo iter definitivo alla Commissione Agricoltura della Camera è fondamentale».
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