Oltre quattro imprese italiane su 10 sono sposte a un rischio strutturale. Lo rivela l'Istat nel Rapporto 2021 sulla competitività dei settori produttivi. Secondo l'Istituto di statistica, circa il 45% delle attività non resisterebbe alle conseguenze di un'ulteriore crisi esogena che ne metterebbe a repentaglio l'operatività.
Queste imprese risultano più numerose nei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza. All'opposto, «solo l'11% risulta solido, ma spiega quasi la metà dell'occupazione e oltre due terzi del valore aggiunto complessivi».
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