L'export verso i Paesi extra Ue a marzo segna un aumento congiunturale del 2,5% mentre per le importazioni si registra un incremento maggiore, pari a +6,8%. Lo rileva l'Istat spiegando che «dopo il lieve calo di febbraio, l'export registra a marzo un nuovo rialzo congiunturale spiegato per oltre la metà dall'aumento delle vendite di energia». Sempre a marzo, l'export aumenta su base annua del 23,1%. Mentre l'import registra una crescita tendenziale ancora più sostenuta (+35,0%).
Su base annuale, l'export a marzo cresce del +23%«Rispetto a marzo dello scorso anno, mese in cui le esportazioni italiane iniziarono a subire gli effetti della crisi sanitaria, la crescita dell'export è molto sostenuta e determinata per due terzi dall'aumento delle vendite di beni strumentali e beni intermedi», ha sottolineato l'Istat.
La crescita dell'export è diffusa soprattutto verso i i principali partner commerciali extra Ue; e nettamente superiore alla media è l'aumento delle vendite verso la Cina. Crescita sostenuta anche negli Usa dove il Made in Italy fa segnare un incremento del 2,8% nel primo mese senza dazi, grazie all'entrata in vigore dell'accordo tra Unione Europea e Stati Uniti.
L'accordo, infatti, ha segnato lo stop ai dazi aggiuntivi che colpivano le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello.
La sospensione di tutte le tariffe relative alle controversie Airbus-Boeing su aeromobili e prodotti non aerei è prevista per un periodo iniziale di 4 mesi a partire dall'11 marzo 2021. «Con il nuovo presidente Usa Biden occorre ora avviare un dialogo costruttivo tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia», ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel ricordare che gli Stati Uniti rappresentano nell'agroalimentare Made in Italy il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore vicino ai 5 miliardi nel 2020.
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