Grande disappunto e forte preoccupazione. Sono queste le reazioni del mondo del catering e degli eventi alle prime bozze del prossimo decreto sostegno che circolano da ieri. «Confidiamo che quanto letto al riguardo del prossimo decreto Sostegno - sottolinea Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione nazionale banqueting e catering - non sia effettivamente quello che ha in mente di fare il nuovo Governo per supportare le nostre aziende in gravissima difficoltà. È assurdo parametrare gli indennizzi sul fatturato relativo ai mesi di gennaio e febbraio 2019. Quel periodo è senza dubbio quello dove il nostro comparto lavora di meno. Usare solo il mese di aprile come riferimento, come fatto nei precedenti provvedimenti, è stato ingiusto, ma la nuova ipotesi è addirittura peggiore per un settore che è stato il primo a chiudere e sarà l’ultimo a ripartire».
«Il calcolo sulle perdite va spalmato sull’intero anno, altrimenti si creano inaccettabili disparità. Per non parlare del fatto che si continuano ad escludere dagli aiuti le aziende che hanno un fatturato superiore ai 5 milioni di euro, con la promessa di occuparsene successivamente. Per quale motivo? La crisi ha colpito duramente anche queste realtà che, se non comprese in questo provvedimento, hanno almeno bisogno di certezze sui tempi e sulle modalità con le quali s’intende scongiurarne la chiusura. Urgono ristori urgenti e adeguati, per loro come per gli altri, non c’è più tempo da perdere!».
«Ribadisco, purtroppo per l’ennesima volta, che abbiamo accettato con responsabilità ogni provvedimento sanitario, seppur in disaccordo con le tante discriminazioni secondo cui, tanto per fare un esempio, a un congresso si rischia il contagio mentre nei centri commerciali no. Siamo rimasti fermi per un anno e con i fatturati calati di più del 90% - conclude Capurro - non si può più andare avanti senza interventi adeguati. Abbiamo bisogno di restituire dignità all’intero settore e non è certo questo il cambio di passo che ci si augurava con la nascita del nuovo Esecutivo guidato dal Presidente Draghi. La misura è colma! Le Istituzioni ci diano finalmente ascolto prima che sia troppo tardi!».
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