Il governo di Boris Johnson ha formalizzato l'attesa nuova stretta ai confini per cercare di scongiurare l'importazione di nuove varianti del Covid dall'estero. Lo ha confermato alla Camera dei Comuni il ministro della Sanità Matt Hancock.
Hancock ha colto l'occasione anche per illustrare l'introduzione di nuove misure che da lunedì 15 febbraio prevedono l'obbligo di altri due tamponi per soggiornare in Gran Bretagna (uno dopo due giorno dall'arrivo e l'altro a otto giorni dall'ingresso nel Paese). Misure di prevenzione ulteriori che si aggiungono al tampone in partenza e valide per chiunque sia autorizzato a viaggiare o rientrare nel Regno Unito.
Da ogni Paese al mondo in cui si viaggerà verso la Gran Bretagna, oltre ai tamponi sarà obbligatorio rispettare la quarantena di 10 giorni. Misura che non sarà più possibile dimezzare a cinque giorni con un primo test negativo. Ai viaggiatori in arrivo da 33 Paesi (Italia esclusa) sarà richiesto di isolarsi in hotel sorvegliati e non in casa. Misura dal costo di 1.750 sterline; addebiatate direttamente sul conto corrente del viaggiatore per i costi di vitto, alloggio, trasporto e test.
Chi non rispetta le misure di sicurezza rischia di incorrere in multe salatissime - dalle 500 alle diecimila sterline - e pure il carcere. A partire dalla prossima settimana, per eventuali violazioni recidive delle norme rafforzate anti-Covid si rischia una pena fino a un massimo di 10 anni.
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