«Verosimilmente, nel corso del primo semestre del 2021 progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili». Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, si esprime così sulla campagna di vaccinazione appena partita e finora legata solo al vaccino Pfizer, l'unico approvato dall'Ema. «l vaccino arriverà, ci saranno dosi scaglionate. Quando i vaccini saranno tutti approvati, le dosi saranno anche superiori alle esigenze della popolazione italiana. Verosimilmente, nel corso del primo semestre del 2021 progressivamente tutti i vaccini saranno disponibili. Fin da subito vanno protetti operatori sanitari e anziani, poi la vaccinazione procederà con il resto della popolazione», dice Sileri a Domenica In.
Paolo Sileri
Per la vaccinazione di tutta la popolazione, «ci sarà una rete territoriale e ospedaliera, saranno coinvolti i medici di medicina generale e i pediatri. Tutta la rete sul territorio valuterà età, comorbilità e fattori di rischio per procedere alla vaccinazione con la somministrazione di due dosi. E' nata una polemica, non credo che siamo in ritardo. O meglio, non lo dico oggi. Prima di dire che siamo partiti male aspetterei almeno una settimana, dopo l'Epifania andiamo a vedere i dati. L'ideale è consumare tutte le dosi che ci arrivano ogni settimana», spiega Sileri. Non dimentichiamo che la Francia, ad esempio, con dosi ricevute come l'Italia non ha fatto nemmeno mille vaccini.
E sull'opportunità di fare i vaccini, Sileri, che è un medico "prestato" alla politica è stato più che chiaro: «L'obbligatorietà - ha detto - non è necessaria ma quando avremo più dosi dovremo monitorare cosa accade. Se dopo 2-3 mesi di campagna la vaccinazione non va avanti qualcosa deve essere fatto. Se un medico non crede a ciò che viene somministrato e a tutta la ricerca che c'è dietro, per me ha sbagliato lavoro. Sarà nostro compito spiegare agli scettici. Poi c'è una parte di no-vax, che pensano che vengano iniettati microchip, e quella è un'altra cosa...».
«Ci aspettano ancora settimane difficili perché il virus continua a circolare. Ci sono varianti, come quella inglese, che sembrano contagiare di più. Dobbiamo resistere ma dobbiamo anche cominciare a pensare di riaprire qualcosa. Dobbiamo riappropriarci della nostra vita con moderazione, facendo un passo avanti e magari un passo indietro se serve. Ora non è il momento delle divisioni, dividerci ora significa rischiare troppo. Non è il momento opportuno per farlo», aggiunge.
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