Ai cuochi italiani non va proprio giù il blocco dei ristoranti. «Trovo francamente incomprensibili le misure fissate dal DPCM Natale», ha sintetizzatio lo chef e noto volto televisivo Alessandro Circiello. «al punto di vista della sicurezza - osserva il presidente dei cuochi del Lazio - si è certamente più tutelati in un ristorante - dove gli strumenti anticontagio posti in essere dal personale di sala e cucina sono ineccepibili - piuttosto che nei pranzi familiari, dove - vuoi per mancanza di spazi adeguati (non tutti hanno super attici da 200/300 mq!) vuoi per la disinvoltura nei rapporti tra parenti - il rischio di contrarre il virus è più elevato. Fermare la ristorazione nel periodo festivo non mi sembra esattamente la scelta vincente», ha concluso Circiello.
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