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No antibiotici e cortisone a casa: sconcerto dei medici di famiglia

14 novembre 2020 | 09:24

No antibiotici e cortisone a casa: sconcerto dei medici di famiglia

14 novembre 2020 | 09:24

Dopo l’allarme lanciato dai medici di base “per le indicazioni sulle cure a casa dei pazienti con Covid ferme da marzo e l’assenza di informazioni univoche”, come riporta l’Adnkronos è arrivata la bozza del protocollo. Ma i medici di famiglia: "Sconcerto. Nessuno ci ha interpellati".
"Paracetamolo per i sintomi febbrili, gli antinfiammatori se il quadro clinico del paziente Covid inizia ad aggravarsi, cortisone solo in emergenza per evitare di aggredire il sistema immunitario del malato. Nessun antireumatico, nè antibiotici. Eparina per le persone che hanno difficoltà a muoversi". Sono queste le indicazioni terapeutiche per le cure a casa dei malati di Covid contenute nella bozza del Protocollo messo a punto dal gruppo di lavoro del Ministero della Salute.
Sconcerto dei medici di famiglia - si è appreso - che contestano di non essere stati interpellati e non condividono le indicazioni terapeutiche.

No antibiotici e cortisone a casa: sconcerto dei medici di famiglia

Fimmg: Covid hotel non è ospedale,solo pazienti stabili
"Il Covid hotel è un domicilio, non un ospedale. Una struttura protetta rispetto a casa per quei pazienti che non hanno supporto sociale o familiare. Ma le regole d'ingaggio devono essere chiare: ci possono entrare solo persone con un quadro clinico stabilizzato e che non necessitano di reparti di degenza anche se a bassa intensità". Lo ha detto il vice segretario nazionale della Federazione dei medici di Medicina Generale (Fimmg) Pier Luigi Bartoletti, chiarendo che nei Covid hotel devono avere accesso solo assistiti già dimessi, anche se ancora con polmonite o positivi al virus, oppure persone che non hanno un quadro clinico grave. "L'organizzazione di queste strutture deve prevedere turni di controllo con medico, infermiere e assistente socio-sanitario", ha aggiunto Bartoletti.
Covid hotel a alto rischio,solo team specializzati
Un Covid hotel è un luogo ad alto rischio di contagio, i team di medici e infermieri utilizzati per i controlli dei pazienti non possono essere improvvisati: devono essere perlomeno internisti che sappiano come gestire la vestizione e la svestizione delle tute di biocontenimento e gli altri dispositivi di sicurezza. Non si può pensare di inviare medici di famiglia, casomai di una certa età, esponendoli al virus. Queste strutture possono essere un grande vantaggio per alleggerire la pressione sugli ospedali, ma vanno organizzate bene". Lo ha detto il vice segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) Pier Luigi Bartoletti. Proprio ieri il ministro Francesco Boccia ha chiesto al Commissario Domenico Arcuri di attivarsi per mettere a disposizione Covid hotel in tutte le province del territorio. L'obiettivo è averne uno per provincia.

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