Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 24 novembre 2024  | aggiornato alle 03:18 | 109190 articoli pubblicati

Siad
Siad

Carne gallese, verso allevamenti sempre più sostenibili

02 novembre 2021 | 17:38
 

Carne gallese, verso allevamenti sempre più sostenibili

02 novembre 2021 | 17:38
 

Glasgow segna una data importante sul suo calendario: dal 31 ottobre al 12 novembre si tiene nella città scozzese Cop26, la XXVI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Un momento molto atteso per un tema ormai prioritario sui tavoli di discussione internazionali.

In questo contesto non poteva mancare la voce di HCC - Meat Promotion Wales, Ente di promozione delle carni rosse gallesi nel mondo, da anni impegnata per rendere sempre più sostenibile la produzione dei suoi prodotti.

Se è infatti vero che alcuni sistemi di allevamento intensivo sono parte della causa della crisi climatica, la risposta al problema non deve essere quella di smettere di mangiare carne rossa, ma di scegliere carne prodotta in un modo più sostenibile. In questo senso, la carne rossa prodotta in Galles è significativamente più sostenibile della media globale.

L’esempio gallese

In Galles bovini e ovini sono allevati quasi esclusivamente in maniera non intensiva, con erba e acqua piovana, evitando così mangimi importati ad alta intensità energetica ed esercitando una pressione notevolmente inferiore sulle risorse naturali.

L’obiettivo di HCC è quello di rendere l'allevamento di ovini e bovini gallesi un esempio globale di come produrre cibo di qualità, in modo sostenibile ed efficiente. «Riteniamo che The Welsh Way, ovvero il nostro modo di allevare in maniera non intensiva, abbia molto da insegnare. Ci sono molte cose che facciamo già al meglio e ci stiamo impegnando a migliorare ancora», afferma Jeff Martin responsabile HCC per il mercato italiano. «Nell'ottobre 2021, ad esempio, l’Ente HCC ha lanciato una guida pratica per gli allevatori, che illustra i modi per ridurre le emissioni e aumentare il sequestro del carbonio».

I terreni sono una riserva di cattura del carbonio estremamente importante. Dato che la maggior parte dei terreni in Galles è gestita per scopi agricoli, il settore vanta una posizione davvero significativa. Le distese erbose del Regno Unito sequestrano circa 240 kg di carbonio/ettaro/anno. Ciò significa che ogni anno in Galles circa 318 milioni di kg di carbonio vengono eliminati dall'atmosfera grazie all'agricoltura gallese (Basato su 1.326 milioni di ettari – dato del Governo Gallese).

 

Carne gallese, verso allevamenti sempre più sostenibili



Le aziende agricole gallesi, inoltre, contribuiscono a creare e proteggere gli habitat naturali, garantendo il buono stato del suolo. Il lavoro degli allevatori gallesi è indispensabile per la protezione e il mantenimento del paesaggio circostante, come nel caso delle siepi campestri, habitat di molte specie animali: sono proprio i Welsh Farmers a prendersene cura e a sostenere il loro ruolo all’interno dell’ecosistema.

Per secoli, infatti, gli allevatori di queste terre hanno avuto un ruolo centrale nel creare e mantenere il paesaggio rurale esattamente così come oggi lo conosciamo e apprezziamo. Oltre a ciò, il numero di aziende agricole in Galles che producono energia rinnovabile è aumentato al 18%. Acquistare carne gallese di manzo e agnello significa infine sostenere oltre 223.100 posti di lavoro e l’intera filiera di cibo e bevande, che vale oltre 6 miliardi di sterline per l'economia gallese.

La fiducia nella sostenibilità gallese. Prosegue Martin: «L’obiettivo di HCC è garantire che i consumatori, quando scelgono Welsh Lamb o Welsh Beef, possano essere sicuri che la loro carne sia prodotta secondo i più alti standard di sostenibilità e di fare la nostra parte per combattere le sfide globali del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare».

Secondo un sondaggio condotto tra 1000 consumatori di tutto il Regno Unito, la grande maggioranza è stata in grado di identificare una delle caratteristiche chiave dell'allevamento ovino in Galles: il suo sistema di produzione non intensivo basato sul pascolo. L'81% degli intervistati ha convenuto che gli agnelli allevati in Galles sono per lo più nutriti con erba, mentre il 75% ha risposto di ritenere che gli agnelli fossero in grado di muoversi liberamente.

Il responsabile dello sviluppo del mercato di HCC, Rhys Llywelyn, ha espresso soddisfazione per i risultati del sondaggio. «La nostra strategia è stata quella di sfruttare i punti di forza di Welsh Lamb: la sua qualità, la fiducia nei metodi di coltivazione e il modo sostenibile in cui viene prodotto», ha affermato Llywelyn. «I risultati di questo sondaggio mostrano che il messaggio sta raggiungendo i consumatori di tutta la Gran Bretagna, con il risultato che il marchio Welsh Lamb è estremamente forte».

Indicando recenti sondaggi che hanno mostrato che le persone in Gran Bretagna sarebbero disposte a pagare fino al 12% in più per cibo prodotto in modo sostenibile, Rhys ha affermato che i risultati sui metodi di coltivazione rispettosi dell'ambiente del Galles sono particolarmente incoraggianti.

La reputazione della carne britannica

HCC, insieme agli Enti Meat Scotla Qualitynd (QMS) e Agriculture and Horticulture Development Board (AHDB), ha inoltre raccolto una serie di informazioni per fare maggiore chiarezza sulla reputazione della carne rossa britannica proprio in occasione di COP26.

Secondo i dati diffusi da CIEL 2020, ad esempio, tutto il bestiame nel Regno Unito è responsabile del rilascio del 6% del totale di emissioni di gas serra. Inoltre il Regno Unito è prevalentemente composto da zone agricole, con il 65%? costituto da terreno erboso. Questo terreno non è adatto alle colture, pertanto gli animali al pascolo rendono produttive queste aree come fonti alimentari, mantenendole vive per l’habitat della fauna selvatica, oltre a contribuire alla biodiversità.

 

Carne gallese, verso allevamenti sempre più sostenibili

L’apporto del bestiame del Regno Unito alle emissioni di gas serra è simile alla percentuale di emissioni di gas serra da rifiuti alimentari delle famiglie e delle aziende (5%) e di gran lunga inferiore a quella generata dai trasporti (27%) o dall’approvvigionamento di energia (21%).

Un altro mito da sfatare riguarda le emissioni di metano delle aziende agricole. Nell’allevamento i tre gas che vengono rilasciati nell’atmosfera sono anidride carbonica, metano e ossido di azoto. Questi gas si differenziano per potenza e tempo di permanenza in atmosfera. Per esempio, il metano è circa 28 volte più potente della CO2 ma permane soltanto per circa 12 anni, mentre la CO2 può permanere fino a 200 anni. Il metano biogenico (prodotto dai bovini) è un gas di flusso che può essere riciclato – quindi la sua durata di vita nell’atmosfera è minore.

Un altro punto importante riguarda l’elevato consumo di acqua: la realtà è che quasi tutta l’acqua usata per produrre carne bovina e ovina nel Regno Unito è acqua piovana. L’acqua piovana rappresenta circa il 90% dell’acqua necessaria per produrre carne rossa e latticini in Gran Bretagna, ciò significa che occorre soltanto una piccola quantità di acqua trattata o di acqua di acquedotto per produrre carne bovina, ovina e suina britannica.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
LE ALTRE NOTIZIE FLASH
Loading...


Consorzio Asti DOCG
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Nomacorc Vinventions
Forst

Consorzio Asti DOCG
Agugiaro e Figna Le 5 Stagioni
Nomacorc Vinventions

Forst
Tirreno CT
GrosMarket