La Struncatura è una pasta originaria della zona di Gioia Tauro e nei tempi antichi veniva realizzata con i residui della farina e della crusca della molitura del grano. Oggi, invece, viene prodotta con semola di grano duro e acqua. Di forma simile agli spaghettoni, è un piatto tipico della cucina povera. La parte del leone la fa il condimento, che viene declinato in moltissime versioni. Ogni famiglia in pratica ne ha uno diverso, negli ingredienti e nelle proporzioni. Base comune è la cottura della pasta che deve essere fatta in acqua non salata perché il condimento ne contiene a sufficienza.

La Struncatura
La preparazione è semplicissima: in una padella si mettono olio evo, uno/due spicchi d'aglio spezzettati, una manciata di capperi sottosale sciacquati, un peperoncino fresco, 8/10 filetti d'acciughe sottosale ben sciacquati (in alternativa la semplice pasta d'acciughe), una manciata abbondante di olive nere denocciolate e qualche pomodorino tagliato a pezzi. Fare cuocere aggiungendo, se necessario, un mestolino d'acqua. Intanto mettere a cuocere in abbondante acqua non salata la struncatura (60/70 grammi a persona sono sufficienti) per 7/8 minuti. Scolarla e aggiungerla al condimento in padella. Condire ulteriormente con pecorino grattugiato oppure pangrattato o mollica di pane tostata e decorare con prezzemolo grattugiato.
Di Paola Scarsi
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