Il farro della Garfagnana Igp è attualmente a rischio di estinzione, non a causa dei cambiamenti climatici, ma a causa dei branchi di cinghiali che stanno consumando e danneggiando i raccolti. Negli ultimi dieci anni, la produzione di questo antico cereale a denominazione è diminuita drasticamente, raggiungendo un minimo storico di poco più di 1.000 quintali. Anche il numero di aziende agricole e le superfici coltivate si sono ridotte notevolmente, nonostante una forte domanda da parte del mercato, che ora è impossibile soddisfare.
Il farro della Garfagnana Igp (credits: garfagnana.it)
L'allarme è stato lanciato da Coldiretti Lucca, che chiede interventi mirati e su larga scala per affrontare la minaccia rappresentata dai cinghiali sia per l'agricoltura che per i cittadini. «Stiamo assistendo all'estinzione di una delle più importanti eccellenze agricole della Garfagnana e del paniere regionale - ha sottolineato Andrea Elmi, presidente di Coldiretti Lucca - che ha assicurato, fino ad oggi, continuità alla presenza agricola in aree altrimenti destinate all'abbandono. Quello che sta accadendo è paradossale. Il danno non è solo economico, ma ambientale perché le aziende garantiscono la manutenzione del territorio e la sua cura, turistico perché il farro è uno dei piatti più richiesti da chi viene in vacanza in lucchesia, commerciale perché è un prodotto che ha una grande richiesta sui mercati e di immagine perché il farro è associato alla Garfagnana e viceversa. I cinghiali stanno distruggendo una delle risorse strategiche di questi luoghi».
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