L'Unione Cuochi della Toscana si compatta per difendere la bistecca alla Fiorentina e garantire la provenienza e qualità della carne e la preparazione secondo le tradizioni. Assieme all'Accademia della Fiorentina gli chef toscani chiedono il bollino europeo di qualità che certifichi il rispetto di una delle più celebri tradizione culinarie fiorentine e italiane. Un riconoscimento contro le imitazioni, affinché il piatto sia identificato come "Specialità Tradizionale Garantita".
![Una bistecca alla Fiorentina L'Unione Cuochi della Toscana:](/images/contenutiarticoli/fiorentina_1.jpg)
Una bistecca alla Fiorentina
«Proteggere un'identità gastronomica come quella della Bistecca alla fiorentina significa tutelare un patrimonio della città - afferma Giovanni Brajon, presidente dell'Accademia - in un mondo sempre più globalizzato il rischio è un appiattimento, che porta a perdere un boccone alla volta la qualità. Serve la certificazione europea come garanzia». «Ci sono tante caratteristiche che devono essere seguite per quello che è un prodotto di filiera. Dal tipo di carne: deve essere utilizzato Vitellone a manto bianco, oltre a Charolaise e Limousine, razze autoctone e razze allevate nell’Appennino centrale - dice Roberto Lodovichi, presidente di Unione Regionale Cuochi Toscani. Poi l'altezza minima di quattro centimetri e il peso non inferiore al chilogrammo. La frollatura minima sopra i venti giorni, il tipo di cultura, di legno utilizzato e altri importanti aspetti. Il riconoscimento è importante tanto per i cuochi, quanto per gli allevatori e soprattutto i consumatori che hanno diritto ad assaporare il vero piatto che ordinano e non una riproduzione errata».
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