Procede la strada verso il riconoscimento dell’Igp per lìOlio di Roma. Via libera, infatti, a livello nazionale alla protezione transitoria alla denominazione Olio di Roma per la quale è stata inviata istanza alla Commissione europea per la registrazione come indicazione geografica protetta.
Via libera a livello nazionale alla protezione transitoria alla denominazione Olio di RomaLa domanda per l'Igp Olio di Roma è stata fatta dalla O.p Latium e trasmessa all'organismo comunitario dal ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf).
L'ok alla protezione transitoria è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. L' iniziativa è sostenuta dal Consorzio olivicolo italiano Unaprol e da Coldiretti Lazio. «Bene - commenta il presidente di Unaprol David Granieri - il primo passo compiuto per Olio Igp Roma. L' iniziativa è portata avanti dalla O.p Latium e coprirà tutte le aree dell'intera regione Lazio, comprese aree che non avevano denominazione come la Ciociaria».
I promotori della denominazione segnalano che l'Olio di Roma Igp potrà essere prodotto in 316 comuni del Lazio: 27 in provincia di Latina, 35 in provincia di Rieti, 60 in provincia di Viterbo, 87 in provincia di Frosinone e 107 nel territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Secondo le stime contenute nella relazione socio-economica allegata al dossier tecnico presentato agli organi competenti, a seguito del riconoscimento Igp sono ipotizzabili, nelle aree interessate - sostengono i promotori - un incremento della produzione e un sostanziale sviluppo del comparto, con importanti ricadute economiche e occupazionali anche per il turismo e la ristorazione di qualità. Viene indicato che potranno essere rivendicate con la nuova Igp, secondo stime potenziali elaborate su volumi di prodotto interessati a una possibile certificazione, circa 75mila tonnellate di olive e 10.550 tonnellate di olio ogni anno, per un valore economico complessivo di quasi 52.000.000 euro.
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