Si chiama Daniela Lupini, ha 36 anni, vive con marito e due figli piccoli in un comune in provincia di Bergamo, e in una toccante intervista rilasciata in questi giorni a TPI-The Post Internazionale racconta di come stia affrontando la malattia e di come, sempre a causa del Covid-19, abbia da poco perduto suo padre, 69 anni, morto al San Raffaele di Milano senza il conforto della famiglia.
La situazione è critica nella Bergamasca
Daniela è stata contagiata perché la suocera, che lavora presso la Clinica San Francesco di Bergamo, era positiva al coronavirus, cosa che poi è stata accertata a seguito di Tac e tampone effettuati in quanto lei è un operatore sanitario. Per Daniela invece avere una diagnosi o quanto meno un consulto medico è impossibile, tanti sono i casi che nel territorio bergamasco si registrano tutti i giorni. La percezione della gente ormai, secondo quanto afferma Daniela, è che possano ricevere soccorso o assistenza solo i soggetti in fin di vita o comunque in condizioni estremamente critiche.
Una situazione che - sempre secondo la testimonianza - sta portando le persone a raggiungere condizioni di salute estreme senza sapere più cosa fare. Non si riesce più ad avere contatti con medici di base o guardie mediche, le linee telefoniche dedicate risultano sovraccariche, e tentare di farsi fare una diagnosi risulta quasi utopia. Pare che online siano spuntate delle società che offrono la possibilità di effettuare esami a domicilio, come i raggi X, ma con costi esorbitanti. Addirittura Daniela parla di “mercato nero delle bombole d’ossigeno”, che vengono cedute a chi ha più bisogno invece di essere restituite agli operatori sanitari.
La situazione a Bergamo e provincia è
sempre più critica. Di posti per i ricoveri non ce ne sono più e il
personale sanitario è allo stremo. Quello che resta da fare - soprattutto chi ha la fortuna di non essersi ammalato - è di rimanere in casa e rispettare alla lettera le disposizioni delle autorità, per permettere che si riesca lentamente a riprendere il controllo della situazione e ad uscire da un’emergenza che dura ormai da tanto, troppo tempo.