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La Lombardia (destra e sinistra) vuole il coprifuoco di notte

La Lombardia ha chiesto al governo un coprifuoco dalle 23 alle 5 tutti i giorni a partire da giovedì 22 ottobre e la chiusura dei centri commerciali, tranne i supermercati, nel week end. Un'ipotesi che mette d'accordo destra e sinistra ma che rischia di assestare un colpo mortale a bar e ristoranti costretti in pratica a chiudere già alle 22.

 
19 ottobre 2020 | 21:10

La Lombardia (destra e sinistra) vuole il coprifuoco di notte

La Lombardia ha chiesto al governo un coprifuoco dalle 23 alle 5 tutti i giorni a partire da giovedì 22 ottobre e la chiusura dei centri commerciali, tranne i supermercati, nel week end. Un'ipotesi che mette d'accordo destra e sinistra ma che rischia di assestare un colpo mortale a bar e ristoranti costretti in pratica a chiudere già alle 22.

19 ottobre 2020 | 21:10
 

Erano le 24, ora sono le 23: la Lombardia, la più colpita durante la prima ondata della pandemia di Covid, ha chiesto al Governo un nuovo coprifuoco — dalle 23 alle 5 di ogni giorno — a partire da giovedì 22 ottobre, che preveda la chiusura di tutte le attività e lo stop agli spostamenti, ad esclusione di casi «eccezionali» (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità). Un'ipotesi che mette d'accordo destra e sinistra ma che rischia di assestare un colpo mortale a bar e ristoranti.

La Lombardia (destra e sinistra) vuole il coprifuoco di notte

Il Governo, come riporta il Corriere della Sera, sembra aver già, in sostanza, accettato la proposta, arrivata, all’unanimità, dai sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, dal presidente dell’Anci, Mauro Guerra, dai capigruppo di maggioranza e di opposizione e dal governatore della Regione Attilio Fontana.

Senza, naturalmente, contestare le motivazioni che sono dietro a tale richiesta, si può comunque sottolineare come questa decisione sia un modo per far chiudere i locali alle 22 senza dire “chiudete i locali”. Alle 22 perché di certo i ristoratori non potranno chiudere alle 23 in punto, ma molto prima per sparecchiare, chiudere la cassa e il locale e dare ai clienti e a se stessi il tempo di tornare a casa.

Senza contare che, ancora una volta, i locali sono il capro espiatorio: di certo non tutti i contagi avvengono nei ristoranti, anzi come è stato più volte sottolineato è soprattutto in famiglia che bisogna stare attenti, e naturalmente può succedere in ufficio, in palestra, dal panettiere ecc…

Tra le richieste della proposta c’è anche quella di chiudere, nelle giornate di sabato e domenica, la media e grande distribuzione commerciale, «tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità».  Il 16 ottobre la Lombardia aveva già introdotto il divieto di vendita di alcolici dopo le 18.

«Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive in Lombardia - ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza - Ho sentito il presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore».

Attilio Fontana - La Lombardia (destra e sinistra) vuole il coprifuoco di notte

Attilio Fontana

«Abbiamo deciso di emanare un provvedimento che sia anche simbolico» ha detto Fontana su Rete4, per «cercare di dare un colpo ad una delle causa del contagio che è ripartito e che sono l’assembramento, la movida, le feste, gli incontri in piazza, tutte cose che non si riescono a controllare perché non riusciamo ad avere un numero sufficiente di polizia e agenti».

La proposta nasce dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione della Commissione indicatori istituita dalla direzione generale Welfare, secondo cui, al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4mila in terapia non intensiva.

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