Apertura temporanea in anteprima natalizia dal 22 dicembre al 9 gennaio 2022 del castello di Aymavilles. Un vero gioiello tra i castelli della Valle d’Aosta, per questa occasione le sue torri merlate si vestono di giochi di luce sui toni del bianco, una scenografia da fiaba che mette in evidenza la facciata barocca e le raffinate decorazioni settecentesche a stucco.
Apertura temporanea in anteprima natalizia
Una storia che inizia nel 13° secolo
Costruito su una collina morenica all’ingresso della valle di Cogne come casaforte all’inizio del 13° secolo, solamente a partire dal 14° secolo con il passaggio alla nobile famgilia degli Challant inizia a subire quelle trasformazioni che lo hanno reso uno dei più romatici castelli italiani. Si collocano all’inizio del Settecento gli ampi loggiati, mentre le raffinate decorazioni pittoriche recentemente messe in luce dai restauri si datano al 19° secolo e si devono al conte Vittorio Cacherano della Rocca, figlio di Teresa di Challant, ultima discendente della nobile famiglia valdostana.
Nel 1970 il castello entra a far parte dei beni della Regione autonoma della Valle d’Aosta. Nel 2000 iniziano i lavori di consolidamento e di ristrutturazione e le relative ricerche storiche, archeologiche a cui hanno partecipato tutti i settori della Soprintendenza per i beni e le attività culturali con la volontà di riconvertire la dimora storica in museo, privilegiando gli aspetti della conservazione della sua specificità architettonica e della riconoscibilità della sua identità.
La collezione dell’Académie Saint-Anselme
Le sale oggetto di restauro accolgono la collezione dell’Académie Saint-Anselme, société savante fondata nel 1855, che risulta idonea a rappresentare la collezione d’arte antica e moderna appartenente a Vittorio Cacherano Osasco della Rocca-Challant, purtroppo andata dispersa. Il percorso museale comprende tutti i quattro livelli compreso il sottotetto in cui si può ammirare un soffitto ligneo del Quattrocento. Dopo la breve parentesi natalizia, il castello tornerà inaccessibile fino all’aprile 2022 per la definitiva apertura ufficiale.
Cosa fare nei dintorni
Nei dintorni del Castello merita una sosta il Ponte acquedotto romano di Pont d’Aël. Un’iscrizione posta sulla parete verso valle ne attribuisce la costruzione, nell’anno 3 a.C., all’iniziativa privata di C. Avilius C. f(ilius) Aimus Patavinus. Con i suoi 2,30 metri di larghezza, 50 di lunghezza e 14,20 di luce dell’arco, è una delle maggiori opere di ingegneria civile realizzate dai Romani nell’arco alpino. Ed ancora la Chiesa di Saint Léger dalla sua facciata interamente affrescata, incredibile la cripta, una delle più antiche che si conoscano in Valle d'Aosta, risale nella sua parte originaria all'8° secolo e secondo ricerche recenti si può pensare ad una datazione ancora più antica.
In viaggio per castelli
Se siamo alla scoperta dei castelli, si può continuare con quello di Sarre costruito nel Settecento sui resti di una casaforte. Dopo vari passaggi di proprietà fu acquistato nel 1869 dal re d'Italia Vittorio Emanuele II, che lo ristrutturò e lo utilizzò come residenza durante le sue battute di caccia. Fu abitato per villeggiatura dalla regina Maria José anche negli anni successivi alla monarchia. Nel 1989 la Regione Valle d’Aosta ha acquistato il complesso per restaurarlo. Il castello, che si presenta come un corpo longitudinale con una torre quadrata posta nel centro, può essere considerato un museo della presenza sabauda in Valle d’Aosta. Proseguendo si arriva al castello Sarriod de La Tour dall’aspetto irregolare. All’interno della cappella è visibile un importante ciclo di dipinti murali del primo Duecento, mentre all’esterno sono presenti affreschi quattrocenteschi. Singolare la “sala delle teste”, che prende il nome dalla decorazione del soffitto ligneo, le cui mensole sono intagliate con personaggi curiosi ed esseri fantastici e mostruosi.
Le sale oggetto di restauro accolgono la collezione dell’Académie Saint-Anselme
Sosta gourmet al castello
Per una sosta gourmet in un castello, il ristorante Le Boniface d’Avise nelle sale del quattrocentesco castello dei signori d’Avise, una delle più antiche casate del Ducato di Savoia. Si tratta dell’unico castello valdostano adibito alla ristorazione di qualità.