C'è tutto l'amore per Roma e per la sua cucina solo apparentemente rustica ma piena di sfumature di gusto nel ristorante che l'attore e regista Claudio Amendola ha aperto nel centro di Roma, a Via della Frezza 64-66, a un passo da piazza del Popolo e Piazza di Spagna. Insieme ad alcuni amici e soci lo ha voluto proprio al centro della città mentre da alcuni anni è già impegnato un'altra sua attività ristorativa, l'Osteria del Parco, che si trova a Valmontone, un borgo a 35 km dalla Capitale.
Al centro di tutto il coccio romano
A caratterizzare il nuovo locale è il coccio, caratteristica terracotta romana, usata anche come piatto da portata, già ampiamente usata dagli antichi romani tanto che dai frammenti di quelle rotte è nata a Testaccio l'ottavo "colle" di Roma, il Monte dei cocci. È subito chiara l'idea della cucina, leggendo il menu, cominciando dagli antipasti, ed è difficile trovare la tanto abusata parola "rivisitato". Per questo si è affidato come consulente al cuoco Davide Cianetti di grande esperienza ed executive chef di Numa al Circo. Ancora prima aveva guidato a cucina di altri ristoranti della Capitale, tra cui Pierluigi e Dal Bolognese di Piazza del Popolo.
Il cuoco Davide Cianetti e Claudio Amendola. Foto: Adriana Forconi
La prova d’assaggio
Si comincia con Bruschetta cicoria e guanciale, il Tagliere di salumi e formaggi del territorio selezione Dop e i croccanti fritti: Supplì al telefono, Filetto di baccalà, Fiore di zucca, Mozzarella in carrozza e le Bombe salate con sorpresa: un impasto lievitato che accoglie all’interno la Coda alla vaccinara disossata, la Trippa alla romana con mentuccia e pecorino, le Melanzane alla norma e la Cacio e pepe con carciofi.
Amatriciana. Foto: Adriana Forconi
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Bombe salate. Foto: Adriana Forconi
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Pollo alla cacciatora. Foto: Adriana Forconi
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Zuppa inglese. Foto: Adriana Forconi
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Pizza e fritti. Foto: Adriana Forconi
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Primi piatti da tradizione
Evidenti radici ben salde nella tradizione sono anche nei primi piatti che comprendono Tonnarelli Cacio e Pepe, Rigatoni all’amatriciana, Spaghetto fresco alla carbonara e Linguine alla Puttanesca.
Anche i classici, storici secondi vengono celebrati dalla Cucina de coccio: ed ecco le Polpettine al sugo, gli Involtini alla Romana (fettine di manzo con mentuccia e pecorino cotte alla pizzaiola), il Pollo alla cacciatora, la Coda alla vaccinara, i Broccoletti affogati con salsiccia e il Baccalà alla romana da accompagnare alle verdure di stagione degli orti laziali.
Per concludere in dolcezza la Zuppa inglese, i Dolci della Nonna, le Crostate e le ciambelline al vino da inzuppare nel brindisi finale. Non mancano piatti fuori menu, a seconda degli arrivi e delle offerte del mercato.
Pizza rigorosamente romana
Protagonista del menu di Frezza è anche la pizza rigorosamente romana, realizzata con farine macinate a pietra e impasto sottile steso a mano, per dare vita a una tonda bassa e scrocchiarella. Suddivise in Rosse, Bianche e D’autore, le pizze di Frezza conquistano il palato con gusti classici come la Margherita, la Fiori di zucca, la Quattro Stagioni e sapori più veraci come la Porchetta e broccoletti, la Puntarella con mozzarella fior di latte, alici, burrata e puntarelle e la Fichi con mozzarella fior di latte, spinaci, fichi secchi e prosciutto d’oca, un omaggio alla cucina kosher.
Nei progetti: un brand da esportare
Consapevole della nuova popolarità della vera cucina romana, Amendola sta già elaborando un progetto per farne un brand da portare all'estero. «La romanità - dice- è un’identità, un’appartenenza, un orgoglio. Mi ha sempre accompagnato nella carriera, sono identificato con questa città e, anche in cucina, tutto sarà centrato su questo». Un imprinting da cui non si può prescindere e che viene sottolineato già nella scelta del brand, realizzato da Repubblica Gastronomica - società specializzata in ambito food&beverage a cui è stata affidata l’ideazione e lo sviluppo della visual identità , nei piatti in menu e nell’arredamento.
Luogo informale che fa sentire a proprio agio
Il locale è ampio e diviso in due sale per un totale di 150 mq e 50 posti interni, a cui si andranno ad aggiungere quelli esterni. Nella prima sala c'è il bancone bar e una vetrata che si protrae nella sala accanto, dove si trova la cucina a vista e il forno. I tavoli sono in marmo, le panche di legno e le piastrelle bianche, come nelle osterie di una volta e molti altri sono i richiami alla cucina romana, ma senza eccessi. Un luogo informale che esalta la sobrietà, «un luogo in cui chi arriva - sostiene Amendola - deve sentirsi a proprio agio e mangiar bene».
La tavola conviviale di Frezza
Vini del Lazio e drink dedicati a Roma
Nella carta dei vini il posto d'onore non poteva non andare ai vini del Lazio, ma prevede anche un centinaio di referenze con etichette dalla Sardegna al Piemonte. A curarla è stato il restaurant manager Riccardo Bonanni, sempre disponibile a raccontare la storia di ogni etichetta. Interessante anche la drink list dell'aperitivo che annovera grandi classici come Spritz, Negroni, Mojito e Gin Tonic. Ma c'è ancora l'amatissima Roma nei 6 cocktail signature che ricordano nel nome la sua bellezza e la sua storia: si va dal Tempio di Vesta, al Pantheon, passando per Il Giardino degli aranci e Piazza Venezia.
Frezza
Via della Frezza 64-66 - 00186 Roma
Tel 06 70452605