Guido Piovene nel suo “Viaggio in Italia” descrive la Calabria come una terra non solo diversa da “zona a zona” ma mutevole nel paesaggio, nel clima e nella composizione etnica degli abitanti. Nelle sue vaste plaghe montane - sono sempre parole dello scrittore vicentino - talvolta non sembra d'essere nel Mezzogiorno, ma in Svizzera, nell'Alto Adige, in altri Paesi del mondo. In effetti la regione più a sud dello Stivale è un mix di paesaggi. Le montagne arrivano a sfiorare un mare cristallino dove i colori scintillanti si rincorrono a perdita d’occhio.
La Sila, natura a perdita d'occhio. Foto Tiziano Argazzi
Lungo gli 800 chilometri di costa, dal Tirreno allo Ionio, si affacciano cinque parchi marini regionali e l’Area marina protetta “Capo Rizzuto”, la regina del mare calabrese, oltre a una serie di splendide riviere dai nomi evocativi. Sulle spiagge sventolano una ventina di Bandiere Blu e altrettante Bandiere Verdi che certificano i litorali adatti a famiglie con bambini. L’interno invece è dominato da una natura selvaggia, impreziosita da tre Parchi nazionali (Pollino, Sila e Aspromonte) e punteggiata da piccoli borghi arroccati, a volte anche difficili da raggiungere, testimoni delle sue antiche origini.
Calabria, una regione mille sapori e prodotti tipici
Non si possono poi dimenticare i sapori intensi della cucina locale con piatti che parlano la lingua antica e familiare del contadino, del pescatore, del pastore e del casàro. Sono tipici di questa terra, per citarne alcuni, la ‘Nduja, insaccato spalmabile dal gusto piccante, la Cipolla Rossa di Tropea, il Bergamotto di Reggio Calabria, la Patata Silana a cui si aggiunge il pregiato Olio di Calabria Igp, un concentrato di proprietà nutritive ed organolettiche.
Le specialità del Bar Ristoro nel cuore della Sila. Foto Tiziano Argazzi
Divini itinerari per gustare la Sila in modo slow
La Calabria è una terra che merita di essere scoperta con calma, in modo “slow”, per toccare con mano, senza fretta, le eccellenze che la caratterizzano.
Tanti gli itinerari turistici che la percorrono in lungo e in largo. Uno di questi porta alla scoperta della Sila e ne racconta le peculiarità storiche, artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche. È stato messo a punto da Divini Itinerari, una start up nata con l’obiettivo di delineare percorsi esperienziali capaci di stimolare tutti i sensi. I tour sono poi arricchiti con quei dettagli conosciuti solo da chi vive il territorio quotidianamente. L’intero progetto è stato finanziato dal Gal Sila con fondi Feasr.
La Sila, territorio magico da scoprire. Foto Regione Calabria
Tappa 1 - Cosenza: una bella scoperta
Nel programma si parte da Cosenza, e in particolare dal suo centro storico, per ammirare gli scavi archeologici, il teatro, la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, riconosciuta dall’Unesco "Patrimonio testimone di cultura di pace", oltre a palazzi di grande valore storico ed una serie di attrazioni ricche di incanto, tra cui il ponte “San Francesco di Paola”, realizzato dell’archistar Santiago Calatrava per unire i due quartieri della città, separati dal fiume Crati.
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Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta a Cosenza
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Cosenza. Ponte Calatrava. Foto Cosenza Turismo
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In corso Telesio merita una sosta il “Gran Caffè Renzelli”, una pasticceria storica nata nel 1803, da sempre di proprietà della stessa famiglia. Oggi il locale, una vera istituzione che ha sfidato il tempo è condotto da Francesco, Vincenza e Stefano Renzelli, la settima generazione. Le salette interne, la rossa e la verde per il colore dei divani, profumano di dolci e cultura. Per lungo tempo sono state il punto d’incontro di intellettuali e letterati. I personaggi cosentini di spicco vi si ritrovavano per discutere di cose importanti (ad esempio qui furono decisi i moti cosentini contro i Borboni) e per gustare una fetta di “Varchiglia alla monacale”. È il dolce per eccellenza della tradizione cosentina, a base di impasto morbido di mandorle e cioccolato. Ancora oggi è una delle creazioni “premium” del locale, preparata secondo la ricetta originale delle Carmelitane Scalze, risalente al 1300. Da assaporare anche altre tre delizie: la torta Telesio dedicata al filosofo-teologo cosentino, la Alarico ispirata al re dei Visigoti e la torta 800 preparata in occasione degli 800 anni del Duomo di Cosenza.
Gran Caffè Renzelli di Cosenza
Ma l’antica Consentia vanta anche una grande tradizione artistica, culturale e di pensiero. A Rende, un comune tutt’uno con Cosenza, ha sede l’Università della Calabria, un’eccellenza con annesso campus di impostazione anglosassone che occupa un’area di circa 200 ettari. È nato da un’idea di Beniamino (Nino) Andreatta, il primo rettore dell’Università e più volte ministro, e poi realizzato dagli architetti Vittorio Gregotti e Tarquini Martensson.
Gran Caffè Renzelli | Corso Telesio 47 - Cosenza | Tel 0984 26814
Tappa 2 - Gustando la Sila e la patata Silana
La tappa successiva è il Parco nazionale della Sila. Per godersi la tranquillità di una zona che non ha eguali al mondo ed assaggiare uno dei prodotti a marchio della Calabria: la Patata Silana Igp un’autentica prelibatezza di montagna.
La coltivazione della Patata Silana. Foto: Fancesco Aloe
Notorietà e fama sono state anche alimentate dalle numerose manifestazioni a lei dedicate, in particolare in autunno, quando l’Altipiano le rende omaggio con sagre e feste dove è possibile assaggiarla in tanti modi differenti: al naturale o cotta sotto la cenere con la buccia, oppure condita, o come ingrediente base di alcune appetitose ricette della gastronomia silana, tra cui le tipiche “patate 'mpacchiuse” così chiamate perché una volta cotte risultano appiccicate le une alle altre. È un contorno semplice che affonda le sue origini nella cucina contadina e ben si sposa con piatti di carne e di pesce.
La sua coltivazione ha da sempre rappresentato una grande risorsa per le comunità silane, che hanno potuto svilupparsi e crescere grazie al commercio di tale prodotto oggi tutelato dal Consorzio della Patata della Sila Igp che ha sede a Camigliatello Silano una località montana della Sila Grande in provincia di Cosenza.
Tappa 3 - L’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore
Ma la Sila è anche il luogo ideale per camminare nel verde alla scoperta di borghi storici, musei tematici ed antichi luoghi di culto come l’imperdibile Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore (Cs) dedicata a San Giovanni Battista, uno dei maggiori edifici religiosi della Calabria. Svetta con il suo stile austero nel centro storico di San Giovanni in Fiore, la “capitale” della Sila. Una città ricca di arte e storia dove spicca l’armonia di un antico centro a misura d’uomo. L’abbazia e l’attiguo monastero furono edificati verso la fine del XII secolo su impulso dell’abate Gioacchino da Fiore, giunto in questi luoghi alla ricerca di una nuova fonte di spiritualità e per fondarvi il primo ordine florense.
Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore .Foto Regione Calabria
L’abside di gusto tardo romanico francese è uno degli elementi di maggior pregio. È illuminato da quattro finestre circolari: tre più piccole, sui vertici di un immaginario triangolo ed una più grande al centro. Secondo gli studiosi, nella visione dell’abate Gioacchino, tale disposizione rappresentava l’unione della Santissima Trinità. In corrispondenza dell’altare maggiore si trova la cripta con le sue spoglie. La nicchia sepolcrale è arricchita da una cornice di granito silano con incisi i versetti del Paradiso di Dante Alighieri: “...lucemi da lato, lo calabrese Abate Gioacchino di spirito profetico dotato”.
Tappa 4 - Spadafora l’orafo delle Madonne
A pochi passi si può visitare la bottega orafa Spadafora a San Giovanni in Fiore (Cs), famosa in tutto il mondo, in particolare, per le preziose corone, patrimonio di arte sacra, create per adornare il capo di Madonne e Bambinelli. Una delle sue espressioni orafe più importanti è comunque legata all’abate Gioacchino da Fiore ed al suo “Liber Figurarum”, il codice con le “Figurae” da lui concepite che ne illustrano perfettamente il suo complesso ed originale pensiero profetico.
Spadafora l'orafo delle Madonne. Foto: Tiziano Argazzi
Tappa 5 - Chiesetta di San Lorenzo e Centro Visite Cupone
A due passi da Camigliatello Silano (Cs), a ridosso del lago di Cecita, c’è un luogo di culto minuscolo dedicato a San Lorenzo. È tutto realizzato in legno, dal tetto spiovente al campanile, piccolo e stretto. Questa particolarità unita alla purezza della natura circostante, la rende uno dei posti più mistici e suggestivi dell'altopiano silano, un luogo magico, che sprigiona una forte spiritualità capace di fare gioire il cuore e l’anima.
Chiesetta rurale dedicata a San Lorenzo. Foto: Tiziano Argazzi
Da mettere in agenda anche una tappa al Centro visite Cupone (Cs) per un assaggio di una Sila immensa ed emozionante. Il suo nome, Cupone, deriva dalla omonima località posta nelle vicinanze di Camigliatello. Qui si trovano sentieri naturalistici ed osservatori faunistici oltre ad un museo, un giardino geologico ed un orto botanico accessibile a disabili e non vedenti, con pannelli ed audio che illustrano le specie presenti. Dal museo naturalistico si sviluppano vari sentieri che conducono al sito archeologico del Cupone, posto sulla riva del lago Cecita, dove gli archeologi stanno ancora trovando reperti di epoche antiche. All’entrata del Centro visite un rifornitissimo bar ristoro, “Nel cuore della Sila” è il suo nome, dove acquistare alcune delle tipicità gastronomiche del territorio.
Centro visite Cupone. Il Giardino geologico. Foto: Tiziano Argazzi
Tappa 6 - Acroneo la cantina dell’archeovino
Ultime due tappe: una azienda vitivinicola ed una pasticceria, entrambe di eccellenza. La prima è la Cantina Archeoenologica Acroneo, che si trova a Serracella di Acri (Cs), nella valle del Crati, in provincia di Cosenza. Il titolare è Gabriele Bafaro, un archeologo trentottenne con la passione per l’enologia, che nel 2017 ha deciso di avviare, assieme ai genitori Raffaele e Katia, una cantina sperimentale attrezzata per la produzione di vini in anfora.
Cantina Acroneo. Foto Tiziano Argazzi
«Il progetto - dice con soddisfazione il fondatore Francesco Gabriele Bafaro - nasce dalla mia tesi di specializzazione in Archeologia del paesaggio, attraverso la quale ho approfondito i miei studi sulla viticoltura nell’antica Brettia (all’epoca ricomprendente buona parte degli odierni territori di Cosenza e Catanzaro). Durante la mia ricerca e attraverso i ritrovamenti di reperti archeologici, ho potuto constatare le metodologie usate dagli antichi greci e romani. E dunque ho provato a produrre un vino che si avvicinasse il più possibile a quello che bevevano i nostri antenati».
Nella micro-cantina si sposano perfettamente le moderne conoscenze enologiche con le antiche tradizioni. In totale la produzione annua, tra anfora e barrique, è di circa 8mila bottiglie tutte numerate. I principali vini prodotti, affinati e vinificati in anfora, sono il Rosso Acroneo Arkon, il Vino dell’Archeologo e l’Acroneo Elektron, un vino ambrato dal gusto molto delicato di cui si era persa la metodologia di produzione. Il suo colore particolare è dovuto alla vinificazione in anfora.
Acroneo | Contrada Serricella 28 - Acri (Cs) | Tel 3291646040
Tappa 7 - Dulcis in Fiore per la pitta ‘mpigliata
Ultima tappa a Dulcis in Fiore, un laboratorio dolciario di San Giovanni in Fiore (Cs), per assaggiare la pitta ‘mpigliata. Questo è il prodotto di punta dell’azienda artigianale, guidata da Marco Piccolo e Rocco Pisano, specializzata in prodotti tipici da forno.
La pitta ‘mpigliata di Dulcis in Fiore
La ricetta della pitta ‘mpigliata deriva dall’antica tradizione dolciaria popolare di San Giovanni in Fiore. La sua preparazione richiede pochi ingredienti facilmente reperibili (dalla farina, alla marmellata di fichi, dalle mandorle al cioccolato) ed è da sempre il dolce perfetto per le feste, in particolare natalizie, per accogliere nel migliore dei modi parenti ed amici.
Dulcis in Fiore | Viale della Repubblica 287 - 87055 San Giovanni in Fiore (Cs) | Tel 0984 18 15 822
Sila - Dove dormire
Il Parco d’Arte Alt Art a Rende
Per trascorrere una notte d’incanto e d’atmosfera si può provare Parco d’Arte “Alt Art” una residenza di campagna dove la ricettività si fonde con l’arte contemporanea. Il tutto nel verde di Rende (Cs), ad un soffio dall’Università della Calabria.
Una delle stanze del La Casa nella prateria
Oppure si può provare “La casa nella prateria”, un affascinante B&B nel cuore della Sila in località Croce Di Magara, un posto fuori dal tempo immerso nella Riserva naturale “I Giganti della Sila”.
Parco d’Arte “Alt Art” | Via Longeni 25bis - Rende (Cs) | Tel 392 673 9680
La casa nella prateria | Croce di Magara, Camigliatello Silano (Cs) | Tel 320 300 3791
Sila - Dove mangiare
Ristorante Da Salvino a Cosenza
Nel centro storico di Cosenza, a due passi dal fiume Crati, si può provare il Ristorante Da Salvino. Le sale sono ricavate nelle antiche stalle di un palazzo nobiliare del ‘400 rese gradevoli ed affascinanti grazie ad un completo restauro. Ebbene tra le antiche mura si possono degustare i piatti della cucina calabrese rivisitati con sapienza dallo chef per non snaturarne le caratteristiche che riportano a sapori e profumi del passato, unici ed inconfondibili.
La Trattoria annessa al San Lorenzo si alberga di Camigliatello Silano
A Camigliatello Silano (Cs) merita una sosta gustosa la Trattoria annessa al “San Lorenzo si alberga”, un essential hotel con 21 camere nel cuore della Sila. Ai fornelli Emanuele Lecce, tra gli chef più talentuosi di Calabria, che nel 2016 ha raccolto il testimone dal babbo Pietro. La sua è una cucina moderna che però prende lezioni dalla storia dei piatti locali per ridare loro la giusta attualità. Al suo fianco il fratello Biagio, come responsabile di sala, anche lui con un bagaglio di esperienze non da poco, sommelier professionista e stage presso i grandi nomi della ristorazione. Il tutto mixato con una visione chiara e precisa del futuro: in equilibrio continuo tra modernità e territorio.
Ristorante da Salvino | Piazza Arenella - 87100 Cosenza | Tel 0984 21257
San Lorenzo si Alberga | Campo San Lorenzo 14 - 87052 Camigliatello Silano (Cs) | Tel 3792514977