TripAdvisor rimesta nelle fantasiose
classifiche di attrazioni e luoghi storici più visitati al mondo, e stavolta le sfrutta per fare pubblicità ad alcune strutture alberghiere, segnalate sulla base di criteri assolutamente arbitrari. Anche quest’anno, infatti, il noto portale dedicato alle recensioni online di esperienze di viaggio ha stilato le classifiche dei premi Travelers’ Choice Attractions, «basati - si legge nella nota diffusa dal portale americano - su milioni di recensioni e opinioni dei viaggiatori di TripAdvisor di tutto il mondo e sono stati determinati usando un algoritmo che prende in considerazione la quantità e la qualità delle recensioni dei luoghi storici in tutto il mondo, raccolte nell’arco di 12 mesi».
Innanzi tutto fa sorridere la pretesa di stilare classifiche sulla base di valutazioni di un numero limitato di turisti, ovvero solo coloro che hanno accesso ad internet e scrivono recensioni su TripAdvisor, tanto più se si pensa che non è stato ancora istituito un sistema per controllare l’identità di chi scrive recensioni e l’effettiva attendibilità dei giudizi (chiunque può scrivere false recensioni, positive o negative, protetto dall’anonimato, o addirittura acquistarle da società specializzate nella truffa...).
Ancor più preoccupante è il fatto che il portale segnali, a margine della top 10 italiana delle attrazioni più gettonate, altrettante strutture alberghiere situate nelle vicinanze di ciascuno dei luoghi turistici. «Per soggiornare la prossima estate nelle vicinanze dei luoghi storici italiani che si sono aggiudicati l’apprezzamento dei viaggiatori internazionali - si legge sempre nella nota - ecco una selezione di hotel valutati con punteggi alti prenotabili su TripAdvisor». Dovete visitare la Basilica di San Pietro? Andate al Tango Hotel che ha 4,5 pallini verdi su 5! Volete fare una gita a Milano per visitare il Duomo? Il soggiorno ideale è all’hotel Gran Duca di York, anch’esso con una media di 4,5 pallini verdi su 5!
TripAdvisor getta dunque la maschera: fa saltare il criterio delle valutazioni degli utenti e con criteri “suoi”, fa pubblicità ad una manciata di alberghi, che saranno senz’altro più che validi, ma non certo gli unici di qualità o i più meritevoli di segnalazione nelle vicinanze delle 10 attrazioni turistiche italiane. Ancora una volta, si ha l’impressione che venga sfruttata la notorietà del sito per stilare classifiche assolutamente inattendibili e fantasiose e contemporaneamente fare pubblicità (gratuita? a pagamento? chi può saperlo...) ad alcune strutture ricettive selezionate con criteri arbitrari.
E non c’è da stupirsi se
Federalberghi, la maggiore associazione di categoria che rappresenta le imprese alberghiere italiane, ha intimato a TripAdvisor di cessare una comunicazione distorta e una pratica ritenuta scorretta... Italia a Tavola ribadisce la necessità e l’urgenza di un maggiore controllo, non solo su TripAdvisor, ma anche su siti analoghi come Booking.com o Hotels.com. Abbiamo lanciato da poco la campagna
#NoTripAdvisor, rivolta a tutti i gestori di ristoranti, hotel, b&b, agriturismi, bar, ecc., proprio per dire basta a questo sistema di
false recensioni,
anonimato e
classifiche taroccate.
Una campagna che ha già suscitato
molto interesse e larghi consensi. Diversi ristoratori, primi fra tutti
Tano Simonato e
Matteo Scibilia, hanno già stracciato il “certificato di eccellenza” di TripAdvisor, sostituendolo con il cartello #NoTripAdvisor realizzato da Italia a Tavola. Un modo per rifiutare l’assenza di controlli sulle recensioni e per comunicare al cliente che in quel locale non si comprano giudizi. Per maggiori informazioni e per richiedere l’invio gratuito della vetrofania
CLICCA QUI.