Latte in polvere, l'Ue concede più tempo all'Italia per rispondere alla diffida
13 luglio 2015 | 16:18
Dopo la mobilitazione in piazza Montecitorio, e la partecipazione alle petizioni lanciate, la Commissione europea ha concesso una proroga sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. Con una nota inviata il 10 luglio dal segretariato generale della Commissione europea alla rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unione europea è stata accordata una proroga fino al 29 settembre 2015 del termine di risposta alla lettera di “diffida” sull’infrazione n. 4170 con la quale in pratica si vuole imporre all'Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere.
«Si tratta di un segnale di attenzione importante che prende atto del grande consenso generale raccolto dalla nostra manifestazione in Italia, che ci auguriamo si traduca in decisioni definitive nell’ambito del negoziato che si apre ora con le Autorità italiane», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando anche che «il pressing continua a sostegno del negoziato con la petizione lanciata dalla Coldiretti a sostegno della legge n .138 dell’ 11 aprile del 1974 che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015».
A rischio c’è un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano con un valore di 28 miliardi di euro con quasi 180mila occupati nell’intera filiera e 35mila stalle, ma che svolge anche un ruolo insostituibile di presidio del territorio, nel quale la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali al pascolo. Il via libera alla polvere di latte mette a rischio 487 formaggi tradizionali censiti dalle regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni, ma omologa e abbassa anche la qualità del made in Italy e fa aumentare il rischio frodi. La petizione lanciata dalla Coldiretti chiede l’impegno del Governo e del Parlamento per garantire la norma vigente sul divieto di detenzione e utilizzo della polvere di latte, al fine di tutelare i cittadini, garantendone la massima consapevolezza e di difendere la distintività e l’eccellenza del vero made in Italy agroalimentare di cui il settore lattiero-caseario rappresenta una componente strategica in termini economici e di reputazione dell’Italia nel mondo.
Hanno espresso già sostegno alla petizione con la partecipazione alla manifestazione per il Governo il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ma numerosi sono stati i parlamentari presenti nonostante il caldo torrido. Tra essi Ettore Rosato, Capogruppo del Pd alla Camera, Luca Sani, presidente commissione Agricoltura Camera Pd, Ermete Realacci presidente commissione Ambiente Camera Pd, Arturo Scotto, Capogruppo di Sel alla Camera, Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera, Silvia Fregolent, vice presidente del gruppo Camera Pd, i deputati Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Nicodemo Oliverio Pd, Susanna Cenni Pd, Colomba Mongiello Pd, Mino Taricco Pd, Franco Bordo Sel, Serena Pellegrini Sel, Paolo Russo Fi, Oreste Pastorelli Psi e i senatori Maurizio Sacconi, presidente commissione Lavoro Senato Ncd-Udc, Guido Guidesi Lega Nord, Elena Fattori M5S, Gian Marco Centinaio Lega Nord, Luciano Uras Sel, Francesco Scalia Pd.
Hanno partecipato all’iniziativa della Coldiretti anche il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, i presidenti di Federconsumatori Rosario Trefiletti, di Adusbef Elio Lannutti, il segretario generale di Adiconsum Gianluca Di Ascenzo, il segretario generale Movimento Consumatori Alessandro Mostaccio e il Codacons nonché il portavoce della campagna “No Ttip” Monica Di Sisto il presidente di Univerde Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente della sezione Sicurezza alimentare del Cnsa del ministero della Salute Giorgio Calabrese.
«Si tratta di un segnale di attenzione importante che prende atto del grande consenso generale raccolto dalla nostra manifestazione in Italia, che ci auguriamo si traduca in decisioni definitive nell’ambito del negoziato che si apre ora con le Autorità italiane», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando anche che «il pressing continua a sostegno del negoziato con la petizione lanciata dalla Coldiretti a sostegno della legge n .138 dell’ 11 aprile del 1974 che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3 per cento nel primo trimestre del 2015».
A rischio c’è un settore che rappresenta la voce più importante dell’agroalimentare italiano con un valore di 28 miliardi di euro con quasi 180mila occupati nell’intera filiera e 35mila stalle, ma che svolge anche un ruolo insostituibile di presidio del territorio, nel quale la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali al pascolo. Il via libera alla polvere di latte mette a rischio 487 formaggi tradizionali censiti dalle regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni, ma omologa e abbassa anche la qualità del made in Italy e fa aumentare il rischio frodi. La petizione lanciata dalla Coldiretti chiede l’impegno del Governo e del Parlamento per garantire la norma vigente sul divieto di detenzione e utilizzo della polvere di latte, al fine di tutelare i cittadini, garantendone la massima consapevolezza e di difendere la distintività e l’eccellenza del vero made in Italy agroalimentare di cui il settore lattiero-caseario rappresenta una componente strategica in termini economici e di reputazione dell’Italia nel mondo.
Hanno espresso già sostegno alla petizione con la partecipazione alla manifestazione per il Governo il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, ma numerosi sono stati i parlamentari presenti nonostante il caldo torrido. Tra essi Ettore Rosato, Capogruppo del Pd alla Camera, Luca Sani, presidente commissione Agricoltura Camera Pd, Ermete Realacci presidente commissione Ambiente Camera Pd, Arturo Scotto, Capogruppo di Sel alla Camera, Massimiliano Fedriga, capogruppo della Lega Nord alla Camera, Silvia Fregolent, vice presidente del gruppo Camera Pd, i deputati Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Nicodemo Oliverio Pd, Susanna Cenni Pd, Colomba Mongiello Pd, Mino Taricco Pd, Franco Bordo Sel, Serena Pellegrini Sel, Paolo Russo Fi, Oreste Pastorelli Psi e i senatori Maurizio Sacconi, presidente commissione Lavoro Senato Ncd-Udc, Guido Guidesi Lega Nord, Elena Fattori M5S, Gian Marco Centinaio Lega Nord, Luciano Uras Sel, Francesco Scalia Pd.
Hanno partecipato all’iniziativa della Coldiretti anche il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, i presidenti di Federconsumatori Rosario Trefiletti, di Adusbef Elio Lannutti, il segretario generale di Adiconsum Gianluca Di Ascenzo, il segretario generale Movimento Consumatori Alessandro Mostaccio e il Codacons nonché il portavoce della campagna “No Ttip” Monica Di Sisto il presidente di Univerde Alfonso Pecoraro Scanio e il presidente della sezione Sicurezza alimentare del Cnsa del ministero della Salute Giorgio Calabrese.
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Alberto Lupini
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