Italiani magri, ma fra patatine e crisi l’obesità è dietro l’angolo...
23 febbraio 2015 | 18:30
di Alberto Lupini
Il modo di vivere degli italiani risulterebbe in apparenza vincente, quasi in contrapposizione con l’allarme lanciato pochi giorni fa dalla sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) contro l’aggressività del marketing e della pubblicità dei “cibi spazzatura”. Pensiamo ad energy drink o patatine fritte, ma anche biscotti o succhi di frutta che contengano anche un minimo di zuccheri aggiunti. Cibi considerati tra le principali cause dell’obesità infantile.
Purtroppo quello che si presenta come una dato reale e positivo è però solo la fotografia dell’oggi, ma, se continuano le tendenze attuali, non potrà certo essere quella del domani. Non appena le attuali generazioni di bambini e adolescenti passeranno a livello statistico nella categoria “adulti”, conquisteremo altri tipi di primati, quasi certamente negativi. Ciò che ci aspetta è infatti una crescita tendenziale dell’obesità di tutta la popolazione, stante che oggi un ragazzino italiano su 4 supera il peso considerato ideale. Merendine ipercaloriche, cibi fritti e, più in generale, un approccio sbagliato con il cibo, stanno progressivamente sostituendo la tradizionale dieta mediterranea. E questa cattiva alimentazione ha già portato l’Italia a essere il primo Paese in Europa per numero di bambini obesi.
Per gli italiani adulti l’essere oggi magri e sani è frutto di precisi stili di vita, sui quali potremmo ricostruire un’immagine vincente dell’Italia. È il risultato di una cultura e di scelte compiute negli anni passati partendo da situazioni oggettive: abitudini, miglioramento socioeconomico delle famiglie e tradizioni gastronomiche. Il benessere si era accompagnato a una maggiore attenzione alla salute e al piacere, partendo dalla ricerca di un peso forma ideale.
Tutto questo è però oggi messo in discussione dalla crisi, da un lato, che riduce sensibilmente le attenzioni alla qualità del cibo (che, se è buono e sano, costa...) e, dall’altro lato, dalle tendenze di consumo di bambini e adolescenti che rischiano di portarci ad un Paese gravato da costi insostenibili in futuro per colesterolo, diabete, intolleranze, malattie cardiovascolari, problemi ortopedici e così via. Tutte situazioni che l’intera collettività pagherà duramente in termini di costi sociali (sanità, pensioni di invalidità, ecc.) a partire già dai prossimi anni, quasi non avessimo già gettato fin troppi debiti e costi sulle spalle delle giovani generazioni.
Eppure quello della dieta sbagliata di troppi giovani è un problema fondamentale per l’Italia. Praticamente ogni settimana registriamo allarmi sull’aumento del peso dei bambini. Gli adolescenti italiani sono ormai diventati tendenzialmente i più grassi dell’Occidente, al pari degli statunitensi. Poco però si fa nel concreto ed, anzi, c’è addirittura chi contesta gli allarmi dell’Oms che propone lo stop alla pubblicità di “cibi spazzatura”. E come se non bastasse c’è anche chi alza la voce contro l’Antitrust che, su richiesta dell’Unione nazionale consumatori, ha sanzionato con multe per oltre un milione di euro 4 produttori di patatine fritte in busta per messaggi pubblicitari ingannevoli e informazioni scorrette.
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Alberto Lupini