Il Governo fa, la Lombardia rifà «Anticipiamo cassa integrazione»

«Se lo Stato non c’è garantiamo noi con i fatti» e, come il Piemonte, tiene chiuso Ma Gori replica: imbroglia, tocca alla Regione, ma Milano ë in ritardo . Milano Torino hanno dato l’altolà all’apertura delle librerie, delle cartolibrerie e della vendita di piante e fiori al dettaglio disposta dall’ultimo decreto del 10 aprile

11 aprile 2020 | 17:40
«I lombardi non possono aspettare, non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del Governo per imprese e lavoratori. Regione Lombardia invece con un accordo con il sistema bancario e i sindacati garantisce le risorse per l'anticipo della cassa integrazione». Lo ha affermato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un videomessaggio su Facebook. «Entro una settimana, fino a un milione di lombardi potranno chiedere in banca l'assegno. Soldi veri. Se lo Stato non c'è garantiamo noi, in Lombardia parliamo con i fatti», aggiunge.


Attilio Fontana


Non perdono occasione per punzecchiare il Governo le Regioni da inizio epidemia con il nodo cruciale delle responsabilità sulla disposizione delle zone rosse che ha alimentato un fuoco ormai indomabile e dannoso. Non finisce qui perché Fontana ha anche impedito la riapertura delle librerie della regione andando in controtendenza rispetto al Dcpm di venerdì che ne permetteva l’apertura. Come raccontato, la Regione ha autonomia su queste disposizioni ad eccezione di ciò che concerne le attività produttive.

Quella sulla cassa integrazione é però una posizione probabilmente equivoca, che la dice lunga sul perdurare delle polemiche, tanto che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, rilancia su Twitter la replica a Fontana di Marco Leonardi, consigliere del Ministero dell’Economia e Finanze che 'bacchetta' Attilio Fontana dandogli di fatto dell’imbroglione: “Di grazia Governatore - si legge nel post di Leonardi rilanciato da Gori -dove sarebbe la notizia e quale sarebbe mai il Suo merito? Tutte le regioni stanno applicando l'accordo nazionale tra ABI, INPS e parti sociali per permettere alle banche di anticipare da subito (dal momento in cui l'azienda fa la domanda di cassa in regione) 1400€ ai lavoratori che ne fanno richiesta. Peraltro molte regioni hanno fatto prima. Piuttosto - punta il dito il consigliere - faccia in fretta le istruttorie e mandi i dati a INPS (è INPS che paga la cassa integrazione, non la Regione), molte altre regioni stanno facendo molto prima di Lei. Altrimenti dà ragione ai molti che volevano un sistema totalmente centralizzato invece di passare attraverso le regioni".

Tornando alla decisione della Lombardia ricordiamo che «Il commercio al dettaglio di articoli di carta, articoli di cartoleria e forniture per ufficio; libri; fiori e piante è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati», si legge nell'ordinanza firmata stamattina dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Fonti della Regione spiegano all'Adnkronos, a proposito di questo punto, che i libri potranno essere venduti, oltre che nei supermercati, anche nelle edicole o nei piccoli negozi di alimentari. Analogo il provvedimento della Regione Piemonte dove crescono i numeri deincontagiati.

Sempre nell'ordinanza, si fa riferimento alla situazione particolare della Lombardia rispetto al resto del territorio italiano: qui, “il dato epidemiologico è di gran lunga superiore al dato nazionale: al 10 aprile 2020 circa due quinti della popolazione italiana contagiata è lombarda”, sottolinea il documento. La decisione di non riaprire librerie e cartolerie rispetto al resto dello Stato, quindi, è legata al “diverso contesto di riferimento” e alle “proiezioni sulla prosecuzione del contagio, che impongono di limitare le limitazioni già poste in essere”.

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Alberto Lupini


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