Felice Lo Basso contro i falsi commenti «TripAdvisor non ha nessun filtro!»

24 giugno 2015 | 16:19
Nella speranza che le false recensioni abbiano i minuti contati, l’iniziativa #NoTripAdvisor di Italia a Tavola continua a ricevere le adesioni di molti professionisti della ristorazione. Dopo Tano Simonato, Marco Blasi, Matteo Scibilia e Filippo La Mantia, questa è la volta di Felice Lo Basso (nelle foto), chef executive del ristorante Unico Milano, che si unisce alla battaglia contro la mancanza di trasparenza del portale di recensioni online lanciata poche settimane fa dalla nostra testata (per maggiori informazioni e per ricevere gratuitamente la vetrofania CLICCA QUI e compila il form).



Questo succede dopo che due giorni fa Italia a Tavola ha smascherato l'ultimo scivolone di TripAdvisor. Il caso del falso ristorante “Scaletta”, che in un mese ha raggiunto la vetta della classifica di TripAdvisor grazie a soltanto 10 recensioni, è stato rispreso da varie testate online e siti web, e l'augurio è che possa servire da monito a tutti i consumatori che sono soliti consultare TripAdvisor.

«Anche io scelgo di aderire all'iniziativa di #NoTripAdvisor - dichiara Felice Lo Basso - perché sono d’accordo con il suo messaggio. Noi lavoratori seri, e con anni di esperienza, non meritiamo di essere giudicati da false recensioni, né tantomeno da persone non competenti, che giudicano la nostra cucina magari senza averla nemmeno conosciuta. Ci sono persone adatte a giudicarci e vorrei che fossero queste a rivolgermi delle critiche qualora fosse necessario, e se le meritassi».

«Ho notato una strana differenza - continua Lo Basso - anche in base alle regioni. Io ho lavorato in Alto Adige per 11 anni, e durante i 4 anni in cui ho lavorato in un ristorante abbiamo ricevuto solo 12 recensioni online. Forse perché la gente in Alto Adige è più propensa a mangiare bene invece di criticare. Al contrario di Milano, dove solo in una settimana riusciamo ad avere una ventina di recensioni. Queste poi sono da valutare, e capire se siano reali o meno. Ci siamo accorti che moltissime persone che scrivono sul nostro ristorante, in realtà non sono mai stati nostri clienti. Altre recensioni non combaciano con i fatti: i prezzi, il menu, i piatti».

«Credo che TripAdvisor non abbia più filtri - conclude Felice Lo Basso - e ognuno si sente libero di poter scrivere quello che vuole a proposito di uno chef, o del ristorante, nel caso in cui lo volesse criticare per ragioni personali. Lo si può fare liberamente, senza la necessità di mostrare un certificato che verifica se il cliente in questione sia realmente stato in quel locale. Per tutti questi motivi sono pienamente d'accordo con l'iniziativa di Italia a Tavola, e con tutti i colleghi che hanno aderito dicendo #NoTripAdvisor e alle recensioni non filtrate e finte».

L'iniziativa di Italia a Tavola nasce infatti con l'intento di dare l'opportunità ai titolari di esercizi pubblici e ai cuochi professionisti di dissociarsi da un sistema di recensioni sempre più inattendibile, ma è soprattutto un modo per tutelare i clienti delle strutture ricettive, affinché non siano vittime di spiacevoli inconvenienti. Aderire alla campagna #NoTripAdviso è anche un modo per comunicare ai clienti che non si vuole essere sospettati di avere comprato le recensioni. O magari di avere scritto, protetti dall’anonimato, delle recensioni negative sui locali concorrenti per farli scendere in graduatoria.

Sono già molte le richieste arrivate alla nostra redazione per ricevere gratuitamente la vetrofania, e il numero cresce di giorno in giorno (segnaliamo che si dovranno attendere i tempi tecnici per l’invio e la consegna tramite servizio postale). Il nostro invito è quindi - come hanno già fatto Simonato, Blasi, Scibilia e ora anche La Mantia - di esporre il cartello #NoTripAdvisor eliminando l’eventuale “certificato di eccellenza”, e di inviare all’indirizzo notripadvisor@italiaatavola.net alcune fotografie o video che testimoniano la presa di posizione.

Altre forti prese di posizione degli ultimi giorni sono state quella del ristorante "Rafael" di Alghero (Ss) e quella del ristorante “Chalet dei Faggi” di Castelmauro (Cb).

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Alberto Lupini


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