Caos Brexit, senza accordo altro rischio dazi per il Made in Italy

L’intesa trovata dal governo britannico con l’Unione Europea era stata salutata positivamente dal settore. La mancata ratifica da parte del Parlamento inglese, però, fa tornare lo spettro di un’uscita al buio , che significherebbe un ritorno di dazi e barriere doganali. Il caso del Pecorino Romano, che in Inghilterra esporta 7.600 quintali l’anno

21 ottobre 2019 | 09:28
Non bastavano i dazi introdotti dagli Stati Uniti venerdì scorso: ad agitare i sonni del comparto agroalimentare italiano è la situazione in Gran Bretagna, dove ancora non si trova l’accordo sulla Brexit. Il Parlamento non ha infatti ancora ratificato l’intesa trovata nei giorni scorsi dal Governo con l’Unione Europea, e il rischio di un’uscita al buio torna a farsi concreta, nonostante la nuova richiesta di proroga che il primo ministro britannico Boris Johnson ha inviato nelle scorse ore a Bruxelles.

La data fissata per la Brexit è ancora il 31 ottobre

In gioco ci sono affari per 3,4 miliardi di euro, tanto valgono le esportazioni italiane del settore agroalimentare in Gran Bretagna. E dire che l’accordo trovato la settimana scorsa aveva soddisfatto gli addetti del comparto: scongiurata la cosiddetta "hard Brexit", ovvero un’uscita senza accordi, sembrava scampato anche il pericolo di un ritorno di dazi e barriere doganali, che invece ora si concretizza di nuovo.

Solo due giorni fa il presidente del Consorzio per la tutela del Pecorino romano, Salvatore Palitta, aveva definito “ottima” la notizia dell’intesa, che avrebbe salvato l’export di 7.600 quintali della Dop, per un valore di oltre 6 milioni di euro di esportazioni verso il Paese inglese: «Per noi la Gran Bretagna rappresenta il terzo mercato in Europa - ha detto Palitta - quest'anno in forte crescita, con +7,2% come fatturato e +17,6% come volume di prodotto».

Il Pecorino romano è uno dei prodotti del Made in Italy che non rientrano nella black list americana di quelli interessati dai dazi, ma potrebbe essere coinvolto, invece, nella tempesta della hard Brexit che in questi giorni si sta ancora cercando di evitare.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024