L'Antitrust a favore del servizio Uber Serve una legge per regolamentarlo!

02 novembre 2015 | 16:25
L'Antitrust smentisce la sentenza emessa lo scorso giugno dal Tribunale di Milano, che andava a sospendere il servizio di Uber, l'azienda che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile. La decisione del tribunale definiva il servizio di Uber un atto di concorrenza sleale. L’Autorità garante della concorrenza replica alla sentenza chiedendo al Parlamento di regolamentare il servizio, basandosi su un semplice concetto: si deve consentire un ampliamento delle modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore.



L'Antitrust afferma ciò in risposta a un quesito posto dal ministero dell'Interno su richiesta del Consiglio di Stato, auspicando in proposito che «il legislatore intervenga con la massima sollecitudine al fine di regolamentare - nel modo meno invasivo possibile - queste nuove forme di trasporto non di linea, in modo da consentire un ampliamento delle modalità di offerta del servizio a vantaggio del consumatore».

Il Parlamento è dunque chiamato a regolamentare il settore, così da garantire la concorrenza, la sicurezza stradale e l'incolumità dei passeggeri, definendo inoltre un “terzo genere” di autisti oltre a quelli dei taxi e degli Ncc (Noleggio con conducente). Fino a che questa regolamentazione non verrà effettuata, il via libera sarà garantito anche ai servizi, UberBlack e UberVan, che si differenziano tra loro per la diversa tipologia di veicoli utilizzati - le berline fino a quattro posti il primo e i mini-bus o monovolume da cinque posti in su l'altro.

Lo stesso Antitrust giudica inapplicabili gli obblighi stabiliti dalla legge vigente (n.21/92), ritenendo che «una piattaforma digitale che mette in collegamento tramite smartphone la domanda e l'offerta di servizi prestati da operatori Ncc non può infatti per definizione rispettare una norma che impone agli autisti l'acquisizione del servizio dalla rimessa e il ritorno in rimessa a fine viaggio».

«Ci domandiamo - ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell'Unione nazionale consumatori - cosa aspetti il Parlamento ad intervenire, modificando una normativa antidiluviana. Va reinserito nel ddl concorrenza, ora in discussione al Senato, il capitolo sul trasporto pubblico non di linea che era stato accantonato».

«Chiediamo al legislatore - ha concluso Dona - di accogliere tutte le proposte avanzate dall'Autorità dei trasporti, inserendole nel ddl concorrenza ora in discussione: individuazione nelle regioni degli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri non di linea, possibilità di praticare sconti (fissazione di una tariffa massima) e cumulare licenze, eliminazione, per il servizio di noleggio con conducente, dell'assurdo obbligo di dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio e previsione, per servizi come Uber, di requisiti di idoneità del guidatore e del veicolo: assicurazione per responsabilità civile aggiuntiva, conducente con più di 21 anni e almeno 3 anni di guida, nessun provvedimento di sospensione della patente, riconduzione al regime del lavoro occasionale delle prestazioni dei conducenti non professionisti».

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Alberto Lupini


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