Le località più ambite, dalle Cinque Terre alle Dolomiti, passando per i laghi e le città d'arte, si trovano a fare i conti con un afflusso di visitatori che mette a dura prova l'ambiente, la qualità della vita dei residenti e la fruizione sostenibile del territorio. Tuttavia, non va sottostimato l’impatto positivo che il turismo ha da un punto di vista economico.
Overtourism, i casi Cinque Terre e Dolomiti
Le Cinque Terre rappresentano un esempio lampante degli effetti negativi del sovraffollamento turistico. Con una popolazione residente di appena 3.500 abitanti e oltre 3 milioni di visitatori all'anno, il territorio è sottoposto a una pressione insostenibile. Per far fronte a questa situazione, le amministrazioni locali hanno introdotto misure restrittive, come la limitazione degli accessi a determinate zone e l'obbligo di prenotazione online. Tuttavia, queste misure si sono rivelate spesso insufficienti a garantire la tutela dell'ambiente e la qualità dell'esperienza turistica.
Il Lago di TEnno rappresenta un caso di studio interessante di turismo sostenibile (Shutterstock)
Anche le Dolomiti, patrimonio mondiale dell'Unesco, sono alle prese con il problema del sovraffollamento. La bellezza dei paesaggi e la ricchezza di sentieri escursionistici attirano ogni anno milioni di visitatori, mettendo sotto pressione l'ecosistema montano e le infrastrutture. Per far fronte a questa situazione, le autorità locali stanno sperimentando diverse soluzioni, come la sensoristica per monitorare i flussi turistici, la creazione di parcheggi di interscambio e l'incentivazione della mobilità sostenibile.
Trentino Alto Adige: un modello di gestione sostenibile?
Il Trentino Alto Adige si sta dimostrando una regione all'avanguardia nella gestione del turismo sostenibile. Il Lago di Tenno, in particolare, rappresenta un caso di studio interessante. Grazie a un piano di regolamentazione della fruizione del lago, basato sulla riqualificazione delle sponde, sulla gestione dei rifiuti e sulla creazione di una riserva locale, l'amministrazione comunale è riuscita a contenere l'impatto ambientale del turismo, garantendo al contempo un'esperienza di qualità ai visitatori. E proprio l’Alto Adige era stato capofila nell’introdurre un numero chiuso, con il Veneto che non ha escluso di poter adottare una misura simile, nonostante la ministra del Turismo Daniela Santanchè si sia sempre detta contraria ad una norma di questo tipo.
Overtourism, l’impatto sul pianeta
L'afflusso massiccio di turisti nelle città genera un consumo energetico molto elevato. Hotel, ristoranti e sistemi di illuminazione richiedono enormi quantità di energia, spesso prodotta da fonti fossili inquinanti. Il trasporto turistico, aereo e marittimo, aggrava ulteriormente il problema, contribuendo significativamente alle emissioni di gas serra. Le navi da crociera, in particolare, rappresentano una delle principali fonti di inquinamento.
Il turismo enogastronomico può rappresentare una risposta importante all'overtourism (Shutterstock)
E se a Venezia, un cestino di rifiuti si riempi in un quarto d’ora, l’impatto della presenza dell’uomo con il seguito di scarti dovuti all’inciviltà di molte persone è ancora maggiore quando si parla di luoghi naturali, come le vette di montagna o i laghi alpini. Per questo il turismo enogastronomico può rappresentare una risposta importante perché maggiormente a misura d’uomo e dell’ambiente, ma anche con il vantaggio di poter valorizzare luoghi meno conosciuti, ma di immenso valore.
Overtourism, è davvero un danno?
La sfida è quella di trovare un equilibrio tra le esigenze economiche legate al turismo e la necessità di tutelare il territorio e la qualità della vita dei residenti. Un turismo sostenibile può rappresentare un'opportunità per lo sviluppo economico delle comunità locali, ma è fondamentale che questo avvenga nel rispetto dell'ambiente e delle culture locali.
Per questo, Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ricorda: «Ci si lamenta perché il nostro Paese è la meta preferita degli stranieri in vacanza. Invece di accoglierli con il sorriso sulle labbra, li accusiamo di devastare il territorio. Un'assurdità. lo non ho dimenticato come erano le nostre città durante il Covid, con le strade deserte e alberghi, ristoranti e negozi vuoti. Mai come in questo momento il turismo è diventato una fonte primaria di ricchezza per la nostra economia. Andrebbe valorizzato, incentivato in ogni modo, non demonizzato. I turisti non sono mai abbastanza. Anzi dovremmo approfittare che altri Paesi, nostri concorrenti, li stanno ostacolando, come le Isole Canarie. È uno sbaglio puntare solo a chi ha grandi possibilità economiche. Dobbiamo essere pronti ad accogliere tutti i tipi di turisti, dalla fascia alta a quella più bassa, che hanno esigenze diverse».
Overtourism, le sfide del futuro
Per affrontare efficacemente la sfida del sovraffollamento turistico, è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga tutti gli attori interessati: istituzioni, operatori turistici, cittadini e associazioni. Tra le principali azioni da intraprendere si possono citare:
- Limitazione dei flussi turistici: introduzione di sistemi di prenotazione online, limitazione degli accessi in determinate aree e periodi dell'anno.
- Sviluppo di un turismo sostenibile: promozione di attività a basso impatto ambientale, valorizzazione delle risorse locali e sensibilizzazione dei turisti al rispetto dell'ambiente.
- Diversificazione dell'offerta turistica: proposta di itinerari alternativi e meno noti, valorizzazione dei borghi e dei centri storici, promozione di eventi culturali e sportivi.
- Investimenti in infrastrutture: miglioramento delle infrastrutture di trasporto pubblico, creazione di parcheggi di interscambio e realizzazione di piste ciclabili.