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Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano

Il governo vuole rendere strutturali i dehors, secondo quanto dichiarato dal ministro Urso in occasione della presentazione della Giornata della Ristorazione organizzata dalla Fipe, che si è detta favorevole alla proposta. Non così i Comuni, che si mostrano prudenti quando non contrari a quella che viene considerata una imposizione

17 maggio 2024 | 16:46
Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano
Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano

Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano

Il governo vuole rendere strutturali i dehors, secondo quanto dichiarato dal ministro Urso in occasione della presentazione della Giornata della Ristorazione organizzata dalla Fipe, che si è detta favorevole alla proposta. Non così i Comuni, che si mostrano prudenti quando non contrari a quella che viene considerata una imposizione

17 maggio 2024 | 16:46
 

I dehors «strutturali» sono la nuova via che il governo italiano intende perseguire, in accordo con l'Anci (l'Associazione dei Comuni italiani) - a sua insaputa - e con il benestare di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi. Le parole del ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, in occasione della presentazione della Giornata della Ristorazione 2024 organizzata dalla stessa Fipe e supportato dal collega Francesco Lollobrigida (ministro dell'Agricoltura), stanno creando una serie di reazioni contrastanti. E i locali rimangono in mezzo, in piena incertezza.

Cosa ha detto il ministro Urso sui dehors

«Stiamo elaborando, all'interno del disegno di legge (Ddl) sulla concorrenza, un provvedimento per rendere strutturali i tavolini all'aperto, i dehors, così che siano anche un elemento di decoro urbano». Così si è espresso il ministro Urso a margine della presentazione della Giornata della Ristorazione 2024 organizzata dalla Fipe e che si celebrerà sabato 18 maggio.

Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano

Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso

La norma dovrebbe essere inserita nel Ddl “Concorrenza” e vuole rendere strutturale la normativa sui dehors, così da «coniugare la fruizione degli spazi commerciali con quelli culturali e residenziali», secondo Urso che ha sottolineato come sul provvedimento si sta «con le associazioni settoriali e ovviamente anche con l'Anci, quindi con i Comuni», ma anche con le «soprintendenze».

La posizione della Fipe sui dehors

L'apertura del ministro ha trovato consenso nella Fipe. Il presidente Lino Enrico Stoppani ha chiarito come sia «chiaro che siamo favorevoli» dato che la norma andrebbe a mettere «mano a un tema molto delicato dove molto spesso c'è la fantasia delle amministrazioni comunali». Per Stoppani «c'è un tema di desertificazione commerciale e il pubblico esercizio sta diventando uno strumento formidabile di rigenerazione urbana grazie anche alle occupazioni esterne che danno sicurezza, vivibilità, animazione, e contrastano il degrado che si vede nelle zone caratterizzate da desertificazione commerciale» e questo provvedimento «ha la finalità di favorire queste occupazioni esterne e semplificare gli adempimenti».

Dehors, i Comuni in allerta

Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, invece predica cautela: «Attendiamo di conoscere tutti i dettagli della proposta del ministro Urso e speriamo che questa sia la volta buona. È importante che il ministro si confronti con l'Anci e ascolti le richieste dei Comuni per avere regole certe che facilitino gli uffici nel loro lavoro. Non c'è dubbio che tavolini all'aperto e dehors, soprattutto dopo il Covid, abbiano sostenuto la ripresa economica e sociale nelle città, ma sono necessarie regole chiare per sostenere le attività economiche evitando le occupazioni selvagge».

Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano

Dehors, per l'Anci sono necessarie regole chiare per sostenere le attività economiche evitando le occupazioni selvagge

Tuttavia, in molti Comuni si teme una eccessiva liberalizzazione. Se da Firenze l'assessore al Commercio Giovanni Bettarini rivendica che ogni città possa decidere in base alle proprie esigenze, Monica Lucarelli (assessore alle Attività produttive di Roma Capitale) ha definito «assurdo e inaccettabile» che il governo centrale decida unilateralmente per le amministrazioni locali.

Un altro ruolo verrà giocato dalle soprintendenze. Alcune amministrazioni comunali sono favorevoli ad una delimitazione delle prerogative delle soprintendenze stesse rispetto al periodo pre-Covid e, pur in un quadro vario e composito, in generale c'è apertura verso una semplificazione dell'intera normativa. A patto che sia concordata.

Il gran ballo dei dehors: il governo vuole liberalizzarli, ma i Comuni frenano

In molti Comuni si teme una eccessiva liberalizzazione dei dehors

Al momento, infatti, al di là della fuga in avanti di Urso, interlocuzioni in materia non ci sono state, anche se una proposta di legge che va nella direzione del ministro è stata presentata da Gianluca Caramanna (deputato di Fratelli d'Italia già tra i promotori del disegno di legge per istituire la Giornata della Ristorazione) che propone paletti da concordare col Ministero della Cultura.

Come sta cambiando il panorama dei dehors?

L'allargamento delle maglie per quanto riguarda i dehors seguita al primo periodo di riapertura post-lockdown durante la pandemia di Covid-19 aveva già creato disparità di trattamento. In quella fase drammatica - e piena di vincoli -, infatti, quanti non avevano la possibilità di aprire uno spazio all'aperto hanno sofferto ancora di più.

Sta di fatto che il 55% di bar e ristoranti opera con occupazione di suolo pubblico, il 7,6% l'ha ampliata a seguito dell'emergenza e il 6,5% l'ha introdotta in quel contesto storico secondo i dati Fipe. In generale, dal 2021, si è avuta una crescita di 450mila posti in più nei dehors (fonte Fiepet, Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici) per 750mila metri quadri e 180mila tavoli.

Secondo un'indagine della stessa Fiepet, il 75% delle persone ha apprezzato l'aumento dei posti disponibili all'aperto, soprattutto perché all'esterno «ci si gode la bellezza dei luoghi» (50%) e «d'estate si st più freschi senza dover ricorrere all'aria condizionata» (43%). Tra gli svantaggi viene indicato soprattutto l'occupazione eccessiva dei marciapiedi (52%) e aumenta la confusione nelle strade (39%).

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